Gentile Direttore, alcuni episodi di teppismo, messi in atto da sparuti gruppetti di ragazzi, abbandonati a se stessi, ha messo, giustamente, in allarme i nostri Amministratori. Dopo nove anni di immobilismo, l’Assessore competente ha deciso di intervenire incaricando (e pagando ) una associazione cittadina perché verificasse quali erano i luoghi appartati di ritrovo di questi “cattivi” ragazzi. Evidentemente avrà verificato che le associazioni manerbiesi non erano all’altezza. Continua ,coerentemente, la sua particolare attenzione per le associazioni “straniere”. Ricordo che la società di scherma, a conduzione familiare e con pochissimi iscritti, non di Manerbio, ha avuto il privilegio di usare, in esclusiva, l’ex bocciodromo (non è dato sapere a quali condizioni economiche, essendo stata esclusa ACM) ed ha,inoltre, avuto un contributo (di soldi pubblici) di 3500,oo euro (spropositato rispetto alle altre società sportive manerbiesi) e poi è sparita; forse sarà il caso di chiedere la restituzione visto che era finalizzato alla ripartenza post COVID. Oltretutto senza avere avuto perdite, a differenza delle tre società nostrane che gestiscono impianti pubblici e che hanno continuato a pagare bollette su bollette. Il passo successivo, di contrasto al teppismo giovanile, è stata la proibizione serale di vendita di alcolici da asporto nel (desertificato) centro storico con “grave” proclama del comandante dei Vigili Urbani. E’ evidente che il problema esiste ma non si può affrontare con una visione così limitata. Dobbiamo parlare di un paese (speriamo solo) “immobile” e “assopito” da ricostruire, di intere generazioni abbandonate ai social ed agli aperitivi. Solo CULTURA e SCUOLA possono essere le risposte necessarie. Aggregazioni e larga partecipazione dell’intera comunità, non certo un rapporto burocratico con le scuole o briciole di cultura. L’uso ossessivo dei social serve solo a mettersi in vetrina; è come discutere al bar sport di Inter e Milan, o ti esaltano o ti massacrano. L’amministratore deve essere in grado, dopo un serrato confronto con le forze vive del paese, di progettare una prospettiva di futuro , complessiva e a lungo termine. Si è, invece, passati dall’idea di palazzetto dello sport, con relativo cospicuo stanziamento economico per lo studio di fattibilità, al rifacimento del ponte nel parco Mella (altro cospicuo stanziamento per la fattibilità), per poi abbandonare tali progetti visto che l’opinione dei manerbiesi non le riteneva certo le priorità. Manca un anno alle elezioni comunali e quindi tutto ciò che verrà progettato ,d’ora in poi, saranno solo promesse elettorali, vista la mancanza di tempi per la realizzazione. Speriamo che si facciano almeno lavori di manutenzione, vista la notevole disponibilità economica, lasciata da chi è stato poi messo ,molto poco gentilmente, alla porta. Magari evitando di fare i lavori tre volte come in via Duca D’Aosta (diventata pericolosissima per i ciclisti). I presupposti per una buona amministrazione sono una giunta fatta da persone competenti legate al paese e una larga partecipazione dei cittadini. Solo così si può essere in grado di aiutare (non di punire) chi ha più bisogno. CULTURA e SCUOLA sono gli strumenti indispensabili per ricostruire un tessuto sociale gravemente compromesso , prima dal lungo isolamento da COVID e ,ultimamente, dalla militarizzazione delle coscienze.

Rino Alessandrini