Gentile Direttore, ma siamo proprio sicuri che i nostri giovani siano come vengono spesso dipinti dagli organi di informazione, cioè egoisti, indifferenti e malefici? Personalmente vorrei tentare di spezzare una piccola lancia in loro favore e a mettere in evidenza anche quanto di positivo si intravvede in loro. Certo, noi anziani spesso ci scontriamo con i giovani confrontandoci, ma non dobbiamo dimenticare che saranno loro le donne e gli uomini che formeranno, ma anche guideranno, la nostra società futura. A non conoscerli in profondità ci si potrebbe formare l’idea che i “ragazzi di oggi” compongano una popolazione di cinici, cattivi ed ignoranti individui: un mucchio di valori negativi che difficilmente si troverebbero in altri strati di età dell’intera popolazione. Invece, da un esame e una loro conoscenza non superficiali, la realtà viene a galla ben diversa. La maggioranza dei giovani, studenti e non, sono individui che si impegnano a fondo negli studi o nei primi lavori, sgobbando all’interno di una prima giovinezza colma di pericolose attrazioni, che li coinvolgono e li attirano e cercano di divorare tutto il buono che questi ragazzi portano con sé, mentre alla lunga cercano di diventare, nonostante tutto, uomini e donne adulti positivi. Ce l’hanno con noi anziani perché sono convinti che noi siamo contrari ed ostacoliamo i loro recenti cavalli di battaglia: il cambiamento tecnologico, le teorie sul mutamento climatico, i diritti dei gruppi minoritari. Conflitti generazionali che non portano a niente di positivo, così come rovinano l’ambiente sano di Manerbio poche mele marce minorenni, che purtroppo ultimamente ed anche in seguito alle conseguenze della pandemia, cioè depressioni, apatie e sensi di isolamento, hanno prodotto prevaricazioni fisiche, psicologiche e violenza di gruppo, spinti dall’abuso di alcol o di sostanze da sballo, alla violenza di gruppo, senza contare che accanto a tutto ciò, ci sta pure il bullismo, in genere sempre a braccetto col disagio giovanile. Come è noto, le cronache locali sempre più spesso riferiscono di frequenti e ripetuti fatti di violenza specie nel fine settimana, ma anche di numerosi episodi di bullismo con minacce, furti, persecuzioni da parte di ragazzi della fascia 14-18 anni nei confronti di loro coetanei considerati deboli ed arrendevoli, nei pressi delle scuole e anche dell’Oratorio. Bene ha fatto quindi l’Amministrazione Comunale manerbiese ad organizzare un “Osservatorio sui Giovani”, per studiare e contrastare il disagio giovanile e il bullismo, con il coinvolgimento della Polizia Municipale. Finalmente il Comune di Manerbio dà prova di stare al passo con l’attualità e presenta un utile strumento, sia di studio che di prevenzione, per arginare il fenomeno preoccupante e dilagante del disagio giovanile. Di chi la colpa di tutto ciò? Dell’isolamento, dei social che amplificano e portano tutto all’eccesso? Forse, ma anche la famiglia ha la sua quota di responsabilità nel non seguire adeguatamente i figli fuori dal guscio. Come familiari, avremmo il compito di far crescere i nostri ragazzi coltivandoli con pazienza, supportandoli o sopportandoli a volte, ma trattandoli anche con fermezza se occorre, dando loro fiducia senza troppa flessibilità. Osservarli crescere bene riempie il cuore, vederli invece deviare dalla strada maestra mette sotto esame anche le nostre figure di educatori. Tempestiva quindi l’iniziativa comunale, nella speranza che abbia risorse di uomini e di mezzi, senza chiudersi in quattro e quattr’otto accontentandosi solo della bella figura.