Descrizione del Candidato Sindaco.

Si presenti agli elettori

Sono un avvocato, ho 31 anni ed ho conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Trento, specializzandomi poi a Sydney, Bruxelles, Berlino, l’Aia. Ho vissuto in contesti differenti e ho avuto occasione di confrontarmi con realtà molto diverse dalla nostra, confrontandomi con efficienti modelli di gestione come quello del Nord Europa, dove amministrazione pubblica e cittadini, aziende manifatturiere e realtà commerciali collaborano concretamente per sostenere uno sviluppo comune. Non credo che all’estero tutto sia migliore, al contrario. Tuttavia, ho deciso di accettare questa sfida perché ritengo che Rovato abbia troppe potenzialità fino ad oggi rimaste inespresse, che abbiamo il dovere di fare emergere.

Quali sono i punti principali del Suo progetto politico e amministrativo?

Credo che amministrare significhi essere di riferimento per tutti i cittadini. Per questo penso che anche il nostro Comune dovrebbe coinvolgere i cittadini nei percorsi decisionali. Lo strumento del bilancio partecipativo proposto nel programma elettorale da me presentato consente ai cittadini di denunciare i problemi riscontrati, esprimere idee ed opinioni nell’ottica di promuovere soluzioni e proposte di cui il Comune si fa carico. In questo modo l’am-ministrazione può ascoltare determinando a quali tematiche dare maggiore proprietà come da richieste ricevute dalle persone. 

Una visione sul lungo termine capace di rispondere prontamente alle necessità più sentite. Sono convinta che sia necessario tornare ad un profondo senso delle istituzioni, dove chi ricopre incarichi pubblici come quello di Sindaco s’impegna a fare il proprio compito per senso del dovere nei confronti di tutti i cittadini.

Il tema più sentito dai cittadini: sicurezza e immigrazione. Quali sono le politiche da seguire per migliorare la percezione di sicurezza nella vita quotidiana dei rovatesi?

Credo che il tema più sentito dai cittadini in questo momento sia, assieme alla preoccupazione per la salute pubblica, la profonda crisi economica in cui si è visto sprofondare il nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

Crisi economica già grave e che ha visto molte persone, in particolare giovani, scegliere di trasferirsi in altre nazioni. Credo che tutti ci dobbiamo impegnare per tornare ad avere un paese che funzioni, è triste vedere moltissime persone dover rinunciare alla propria casa per andare in contesti più floridi del nostro. In questo senso credo la risposta al problema della sicurezza sia una sola: ripartiamo dal lavoro, perché una società più giusta è una società più sicura. 

Sull’immigrazione il ragionamento è simile: favoriamo l’integrazione senza abbassare la guardia sul rispetto della legge, perché chi non si adegua non è giusto che continui a beneficiare della ospitalità di una comunità. Non facciamoci illusioni però: la questione è di competenza soprattutto statale, e chiunque faccia credere diversamente è in malafede.

Qual è la sua strategia di sviluppo per quanto concerne il commercio e il turismo (pensiamo ad esempio a quello eno/gastro

nomico) a Rovato?

Il piano di finanziamento dei Paesi europei sarà grande occasione di rilancio, si tratta di 750 miliardi di euro. Il nostro Paese può ottenere ingenti finanziamenti. A fare la differenza saranno le competenze e la capacità di ottenere risorse tramite bando. Sarà quindi nostro compito presidiare tutti i fronti di possibile finanziamento, partecipare ai bandi europei, nazionali e regionali, per trasfor-mare una situazione di crisi in un’opportunità di rilancio economico in tutti i settori. Facciamo in modo che corrano le aziende nei settori in cui siamo già “leader”, come quello enogastronomico, senza dimenticare i settori in cui abbiamo potenzialità inespresse, non ultimo quello delle nuove tecnologie, dove la nostra creatività spesso si dimostra qualità vincente.

Cultura e Sport, anche da qui si può ripartire per superare l’emergenza Covid-19. 

Come secondo lei?  

La cultura e lo sport sono parti centrali del nostro programma, rappresentano occasioni di rilancio economico consentendo anche ai giovani di essere coinvolti nella comunità attraverso progetti ricchi di contenuti educativi. La situazione di emergenza sanitaria ha dimostrato come sia importante coordinare tutte le realtà del territorio senza lasciare nessuno solo. Le associazioni di volontariato, incluse quelle che si occupano di cultura e sport, hanno dimostrato come i propri membri costituiscano un grande patrimonio per l’intera comunità. Sarà nostro compito valorizzarle al meglio.

Cogeme, Acque Bresciane, LGH e A2A quali le strategie del Comune di Rovato nel variegato mondo delle società multiservizi del territorio?

Il bilancio di Cogeme sconta perdite di circa un milione di euro all’anno da 4 anni a questa parte, appianati solo con i dividendi ricevuti dalla sua partecipazione in LGH. L’azienda è, infatti, azionista del gruppo LGH che, in corso 2018 ha visto il passaggio del controllo al gruppo A2A che oggi detiene il 51% di LGH. 

Di conseguenza, anziché erogare i soldi al nostro Comune per essere utilizzati ai servizi alla comunità, i dividendi di LGH rimangono a bilancio di Cogeme, che li impiega per coprire le proprie perdite. 

Credo debba essere fatta una attenta valutazione sulla dirigenza della Cogeme e sul mandato datole dalle amministrazioni comunali socie in questi anni. 

Risulta evidente la necessità di un cambio di passo.

Mauro Ferrari