A come Angeli: gli operatori sanitari, che tutti abbiamo lodato per l’impegno profuso (qualche soldo in più, però, che era stato ventilato, non è arrivato…). Ma anche A come Anno bisestile: forse ve lo siete scordati, ma nel 2020 febbraio aveva 29 giorni. Che valga il detto «Anno bisesto anno funesto»?

B come Brescia e Bergamo, le due città più colpite dal virus. Tutti, credo, abbiamo ancora in mente le file di camion militari, che uscivano dalla città di Bergamo cariche di salme. Raccapricciante.

C come Coronavirus e Covid 9, ovviamente. Ma anche C come Code. Pensate a quante code in più abbiamo fatto, a quanto tempo abbiamo perso per via del distanziamento: al supermercato, in farmacia, per entrare da qualunque parte…

D come Dad, l’oramai famosa (o famigerata) Didattica a distanza, croce e delizia della scuola italiana ai tempi dell’emergenza. Qualcuno l’ha osannata, altri criticata. 

Di sicuro c’è che, per quanto innovativa, la didattica on line non potrà mai sostituire la presenza del docente, che parla e guarda negli occhi i suoi studenti.

E come Emergenza. L’avete sentito: Conte vuole prorogare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre, o forse solo alla fine di ottobre. Ma vi par possibile?  Che abbiano ragione chi dice che si tratta di una mossa per cercare di tenere in piedi questo governo ultra traballante?

F come Finanze. Come quelle di tutti i paesi del mondo, anche quelle italiane sono crollate. Da noi, però, più che altrove, col Pil che crolla dell’11-12%. Quando c’è da fare bella figura, noi siamo sempre i primi…

G come Giuseppe, Giuseppi per qualcuno, il nostro presidente del consiglio. Aveva promesso vagonate di soldi per tutti. Voi li avete visti?

I come Isterismi. Quelli delle persone che se ti vedono al supermercato vanno in panico, ma anche quelli delle forze dell’ordine, che (ricordate la scena?) inseguono con l’elicottero uno povero diavolo che passeggia sulla battigia. Chiaro che non è colpa loro, perché seguono ordini. Però…

L come Lucia. 

Lucia chi? Azzolina, naturalmente, il nostro ministro dell’Istruzione. 

Non che brillasse neanche prima, ma da quando è iniziata l’emergenza non ne ha azzeccata una: ha detto tutto e il contrario di tutto. Tant’è vero che è stata criticata da tutti. Chiaro esempio di competenza al potere.

M come Mascherine. Ricordate: prima erano introvabili, poi dovevano costare 50 centesimi invece erano vendute a un euro, poi c’era chi ci ha lucrato sopra… Lasciamo perdere.

E allora diciamo M come Matrimoni: il lockdown, con tanto di convivenza forzata, ha fatto impennare le richieste di divorzio. Saranno contenti gli avvocati matrimonialisti…

N come Negazionisti, come il presidente brasiliano Bolsonaro, che ha cambiato idea solo quando è stato colpito dal Covid. Ricordano il famoso filosofo (?) e scienziato (?) terrapiattista Giovanni Paneroni da Rudiano, che, a cavallo tra l’800 e il 900, andava in giro per le piazze arringando le folle al grido di «La Terra non gira, o bestie».

O Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Doveva essere un faro, una guida. Doveva darci le direttive per cercare di uscire dalla crisi. Andate a rileggere cosa dicevano i suoi principali esponenti, poi ci saprete dire.

P come Protezione civile. Lode (e grazie) anche agli uomini e alle donne della Protezione civile, che anche in questa occasione hanno dato il meglio di sé. L’unica cosa che non ci è piaciuta, all’inizio della crisi, era la quotidiana conferenza stampa delle 18 del loro capo, che tutti i giorni snocciolava i dati sull’andamento del contagio. Secondo noi portava male…

Q come Quando finirà? E’ la domanda che tutti si fanno: quando finirà? In autunno ci sarà per davvero un ritorno del virus? Se tornerà, sarà come prima?

R come ragli. Sì, quelli di molti asini che, pur non capendoci niente, in questi mesi hanno continuato a pontificare di Covid e dintorni su giornali e televisioni.

S come Spettacoli sospesi. A causa del divieto di assembramento sono stati sospesi spettacoli, concerti et similia. Giusto, ma peccato. Forse un po’ di musica e di arte ci avrebbe fatto bene. Non si vive di solo pane.

T come tutti. 

Ebbene sì: il Covid si è dimostrato trasversale, nel senso che ha colpito tutti, indipendentemente dallo status.

E’ un po’ come a livella di cui diceva il rande Totò, che non guarda in faccia nessuno.

U come Usa, gli Stati Uniti d’America. 

Di certo il Paese più colpito dall’epidemia. Colpa di Donald Trump, come dice qualcuno? Mah. 

Di sicuro la sua posizione simil negazionista che ha tenuto all’inizio della pandemia non ha certo aiutato. Ora si trovano con una valanga di contagiati.

V come Vacanze. Quest’anno le vacanze di molti italiani sono saltate: per paura, ma anche per mancanza di soldi. 

Consiglio per chi in vacanza ci va: cercate di scegliere località italiane. Può servire ad aiutare i nostri albergatori, che sono con l’acqua alla gola. Ma anche V come Virologi. Oh, difficile trovarne due che dicono la stessa cosa. E’ vero che il Covid 19 era sconosciuto, ma ci pare che si sia esagerato.

Z come Zangrillo Alberto, primario dell’Unità operativa di anestesia e Rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospe-dale San Raffaele di Milano. 

Per aver detto che «il virus è clinicamente morto» è stato messo in croce. E se avesse ragione? 

Noi facciamo il tifo per lui.

Gabriele Fiore