Pochi giorni fa il Comune di Manerbio, nello specifico l’Ufficio Commercio, ha inviato a tutti i pubblici esercizi manerbiesi una circolare avente ad oggetto una serie di criteri da adottare per l’organizzazione del “piccolo intrattenimento”, ossia serate musicali, piccoli concerti, feste a tema, ecc…
Fin qui nulla questio, se non fosse che già dalle prime righe si percepisce chiaramente un atteggiamento per nulla collaborativo da parte dell’Amministrazione, con toni che rasentano addirittura l’arroganza.
In questa circolare si parla, infatti, di criteri volti a “contenere l’esuberanza imprenditoriale” dei nostri commercianti, del fatto che l’evento “non deve essere in alcun modo pubblicizzato”, con la presunzione di voler spiegare a chi gestisce queste attività da anni che le persone si recano in un locale “per ristorarsi, per incontrare altre persone e non perché in quella serata si esibisce un gruppo musicale o un noto dj”.
Forse con la finalità di “tirare le orecchie” a qualche gestore più intraprendente, si è preferito limitare genericamente l’iniziativa di un’intera categoria “colpevole” di aver cercato di salvare gli incassi in un periodo di crisi organizzando momenti di aggregazione al fine di attirare nuova clientela, anziché effettuare un corretto e puntuale presidio del territorio tramite le nostre forze dell’ordine.
Oltre al tono censorio, che in un’epoca di social network e di fluidità comunicativa appare addirittura paradossale e anacronistico, riteniamo, inoltre, che con questo documento si vada anche a colpire ingiustificatamente il comparto ricreativo (musicisti, cantanti, attori) di cui fanno parte molti nostri concittadini cresciuti fra le file della banda civica o in associazioni culturali, considerati quasi fastidiosi intrusi.
In tema di pubblica sicurezza siamo sicuri che a Manerbio, come in altre comunità, ci siano molte regole da far rispettare, come peraltro già scritto in un nostro recente articolo in cui abbiamo evidenziato la scarsità di controllo e tutela nei parchi cittadini e in alcune piazze dove la movida va regolata e non lasciata priva di controllo, ma questo non deve escludere un dialogo e un coordinamento con gli attori in gioco, prevedendo anche lo sviluppo di attività di intrattenimento, siano esse musicali o culturali, in grado di portare ricadute positive anche alla comunità.
Ci si chiede, pertanto, se fosse così necessario ricorrere ad un’interpretazione tanto restrittiva, e peraltro non del tutto corretta, della normativa vigente proprio all’alba della ripartenza economica post covid. Indubbiamente rimane il dubbio sulle scelte adottate a Manerbio negli anni passati, caratterizzati da numerose iniziative ed eventi divenuti ormai un lontano ricordo.
Ampliando il tema del pubblico intrattenimento, anche in attesa di un tanto desiderato ritorno alla normalità, è lecito anche chiedersi quale strada intenda percorrere la maggioranza per consentire in futuro la ripresa di iniziative più strutturate (feste di paese, tornei sportivi, ecc…). Ma soprattutto quali strumenti vorrà introdurre per esser supporto attivo e concreto allo sviluppo economico–culturale della nostra cittadina, accompagnando commercianti e realtà associative alla realizzazione di eventi che possono rendere Manerbio un po’ più viva.
Attualmente emerge, purtroppo, un vuoto assoluto, in cui l’Amministrazione, anziché assumersi le proprie responsabilità istituendo commissioni ad hoc e fornendo la consulenza necessaria, preferisce caricare i propri commercianti del peso di articolate richieste in Prefettura e del costo di professionisti, lasciando ancora una volta alla burocrazia il compito di definire regole sempre più lontane dalle esigenze dei cittadini…in una Manerbio sempre più spenta.

Andrea Almici
Manerbio in Azione