Un’altra importante esperienza per 35 ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Manerbio che hanno trascorso una settimana in Francia. Nell’ambito dell’ampio progetto di mobilità intrapreso dalla scuola media di Manerbio e, grazie al nuovo accreditamento e finanziamento Erasmus KA121, gli studenti, dal 14 al 20 aprile, hanno vissuto a contatto con i giovani francesi, gli insegnanti e alcune famiglie che li hanno ospitati. Gli alunni hanno frequentato le scuole di Annot, Castellane e Saint André les Alpes, tre piccole realtà montane nell’entroterra della Costa Azzurra, in Francia. Lo scorso ottobre, grazie ai fondi della scuola francese e il contributo delle famiglie francesi, 30 studenti sono venuti in Italia e sono stati ospitati dalle nostre famiglie. Entrambi gli scambi sono stati particolarmente interessanti anche per il contesto diverso in cui i ragazzi vivono: gli italiani in pianura, i francesi in montagna, in una zona ritenuta “svantaggiata”, ma tutti adolescenti con voglia di conoscere, sperimentare, crescere. Inserita nel nuovo progetto dell’istituto “Imparare da tutti per sapere insieme” di cui è referente la professoressa Elisa Bertocchi, questa mobilità ha permesso di rinforzare i rapporti già esistenti tra i due istituti in modalità virtuale. Lo scorso ottobre, grazie ai fondi della scuola francese e il contributo delle famiglie francesi, 30 studenti sono venuti in Italia e sono stati ospitati dalle nostre famiglie. Insieme alla professoressa Bertocchi, ad accompagnare gli alunni, le insegnanti Serena Cotelli, Carmen Chiametti, Mariateresa Rossetti e Elena Saldi che hanno sottolineato come questi giorni siano stati particolarmente interessanti, divertenti ma impegnativi. La sede scolastica non unica, ha reso, per alcuni ragazzi ospitati in famiglie residenti in aree lontane e isolate,  difficoltosi gli spostamenti. Ma questo aspetto, come sottolineano gli insegnanti, ha permesso ai ragazzi di vivere un’esperienza particolare, sperimentando e sviluppando la loro capacità di adattamento. La mobilità ha permesso di riflettere sul senso comune di “Europa”, ma anche di confrontare i due sistemi scolastici. Da queste riflessioni nasce la volontà di migliorarsi continuamente, restando sempre aperti alle opportunità che la scuola offre. All’arrivo in terra francese i ragazzi sono stati accolti dai sindaci e dalle scuole ed hanno visitato i paesi. Il pomeriggio si sono svolte alcune attività sportive di teambuilding. Il giorno successivo il gruppo ha fatto un’escursione alle Gole del Verdon, uno dei canyon più profondi d’Europa, gole strette e profonde dai 250 ai 700 metri create dallo scorrere del fiume Verdon, da cui prendono il nome. Nei giorni successivi, i ragazzi, durante le lezioni, hanno conosciuto un’organizzazione scolastica diversa da quella italiana, sia per orari, abitudini e una disciplina improntata su regole molto rigide. Non è mancato il tempo libero, trascorso con le famiglie ospitanti e i ragazzi francesi, che ha rappresentato un altro grande momento di crescita personale e formativa. Durante il viaggio di andata il gruppo ha avuto l’opportunità di fare una passeggiata lungo la Promenade des Anglais di Nizza e nel viaggio di  ritorno i ragazzi sono stati piacevolmente sorpresi dalla visita nel principato di Monaco della lussuosa Montecarlo, nota per il suo casinò, i grattacieli e il Gran Premio di Formula 1. “Questa iniziativa ha un grande valore formativo per gli studenti” ha dichiarato la dirigente scolastica, Annamaria Alghisi “il buon esito è stato raggiunto grazie all’impegno di insegnanti preparati e motivati, di famiglie che si sono coinvolte con interesse e di alunni curiosi e disponibili a mettersi in gioco”. Grande soddisfazione è stata espressa anche dalle stesse insegnanti accompagnatrici che hanno sottolineato come questa settimana abbia permesso loro di vivere “un concentrato di emozioni e di conoscere gli alunni al di fuori del contesto scolastico, con piacevoli sorprese”. Le professoresse hanno aggiunto, poi, che i questionari somministrati al rientro agli alunni, dimostrano che le difficoltà di adattamento iniziali, per alcuni, si sono rivelate poi fondamentali per il loro percorso di crescita e per superare la timidezza. Un’esperienza che gli stessi ragazzi consigliano a tutti almeno una volta nella vita. “Un ringraziamento ai genitori che hanno accolto i ragazzi francesi ad ottobre e a quelli che hanno mostrato entusiasmo e ci hanno supportato affidandoci i propri figli per questa mobilità” concludono le insegnanti. Ora non resta che attendere il prossimo anno scolastico e le nuove destinazioni che consentono ai giovani di vivere esperienze uniche e certamente indimenticabili. 

Barbara Appiani