Torna in auge un progetto che si era già delineato tempo fa per Manerbio e Quinzano. E’ di qualche settimana fa il nulla osta del consiglio comunale di Manerbio che ha approvato la convenzione con il comune di Quinzano per la realizzazione di un  forno crematorio. 

Si tratta di un piano nato 5 anni fa quando Quinzano, ente capofila, presentò in Regione, insieme a Manerbio, la proposta di un nuovo impianto crematorio nella Bassa Bresciana. Era il 2015.

Il progetto subì poi una fase di arresto fino a poco tempo fa quando, purtroppo il tema delle cremazioni è tornato prepotentemente alla ribalta della cronaca. Tra i due enti locali è stata stipulata una convenzione di 30 anni che prevede che la società costruttrice dell’impianto versi un canone concessorio del 70% al comune di Quinzano e il restante 30% al comune di Manerbio. 

Palazzo Luzzago poi destinerà questa quota  per la gestione e manutenzione del camposanto. Questa somma si tradurrà anche in un abbassamento dei costi per le tumulazioni. I cittadini di Manerbio che opteranno per la cremazione potranno avere una riduzione della tariffa del 50%.

Nel 2016, quando – ottenuta l’autorizzazione della Regione – l’intervento sembrava imminente, non mancò di sollevare qualche polemiche tra i banchi dell’opposizione in consiglio comunale con l’allora e compianto sindaco Andrea Soregaroli.

«A Quinzano sono presenti attività che provocano già abbastanza problemi ambientali – lamentava allora la minoranza -, senza bisogno di un impianto di incenerimento»

Ad unirsi a queste proteste il mondo ambientalista che aveva fatto leva sugli agenti inquinanti emessi in atmosfera durante ogni cremazione. 

Oggi questa motivazione di contrarietà al progetto è in parte supportata dai gruppi di opposizione in consiglio comunale che si sono astenuti durante la votazione. Si tratta della Lega Nord e di Uniti per Manerbio che, oltre all’impatto ambientale hanno invitato l’amministrazione a valutare anche l’aspetto viabilistico che questa opera comporterà. Invece il primo cittadino Samuele Alghisi ha espresso soddisfazione per questo intervento. Alghisi ha parlato infatti di una importante opportunità per il nostro territorio. 

Il primo cittadino ha poi precisato che si tratta di un progetto che intende aprirsi, in termini di collaborazione, anche ad altri Comuni che ne fossero interessati. L’assessore ai lavori pubblici Giandomenico Preti ha sottolineato che questo impianto risponde ad una reale necessità del territorio. La pratica della cremazione è ormai ampiamente diffusa così come hanno dimostrato i troppi lutti dell’emergenza da coronavirus. Preti, come stabilito dal commissario prefettizio Monica Vaccaro, si occuperà del progetto in prima persona. 

Barbara Appiani