Egregio Direttore,

area accanto all’Ospedale di Manerbio: molto, moltissimo verde. Un parco così dovrebbe avere un’ottima presentazione, mentre, purtroppo, è bello nel suo genere ma non è curato, è lasciato andare. Il verde è abbandonato a sé stesso, con terra ed erba frammentate e vegetazione senza controllo. Un peccato. Tra l’altro, il Parco Mella appare come perfettamente ignorato dall’Amministrazione pubblica. E non parlo assolutamente dei nuovi amministratori, da poco in carica, ma di quelli decaduti che sulla carta avevano manifestato grandi progetti, ma le parole son volate via e il risultato è la situazione attuale. Per non parlare poi del “ponte in legno” del parco, in parte dimenticato da anni, sbarrato, a cui non è consentito a nessuno il transito, perché ritenuto pericoloso. Lo si può vedere anche nella foto della prima pagina dell’ultimo numero di Paese Mio. Si parlava di rifarlo di sana pianta dalle fondamenta. Chissà com’è, ma in pochi anni di vita quel ponte è già consumato e pericolante, con quel che è costato alla comunità. Da notare che non ci è passato sopra alcun esercito in marcia, ma solo innocui frequentatori del verde. Possibile che in altri paesi ponti simili siano ancora saldi e percorribili (ad esempio quello del parco Nocivelli di Verolanuova) e qui da noi no? E poi che senso ha avuto predisporre e costituire un “bosco di pianura” tanto citato e lodato, ma già ora non vivibile! Anche perché i boschi hanno bisogno di una manutenzione ordinaria e straordinaria da parte dell’uomo per sopravvivere, anche se in verità alcuni volontari si prestano saltuariamente alla pulizia. Un parco cittadino, per essere usufruibile, deve essere in ordine, con una particolare cura da parte degli addetti, affinché la popolazione ne possa godere. Ed anche se la gente li ignora nei discorsi quotidiani, bosco e ponte sono divenuti ormai un’amara eredità del passato, a cui i nuovi eletti dovranno por mano rivalorizzando e riqualificando completamente quest’area verde. Questa mia premessa, per un intervento straordinario, non può che portare anche alla riconferma della mia proposta di qualche tempo fa, ossia di dedicare il Parco Mella alla memoria di “Renato e Damiana Abrami”, da parte di noi cittadini riconoscenti per la eccezionale edificazione del Polo Oncologico ad opera della Fondazione Abrami, nella persona della meravigliosa signora Fulvia (Lidia) Venturini Abrami. Come riportato puntualmente da Paese Mio, non è affatto da dimenticare anche l’ultimo e recente intervento della stessa Fondazione Abrami, con la costituzione della nuova Farmacia UFA (Unità Farmaci Antiblastici) e il completamento del Polo Oncologico. Tutto questo non può che portare Manerbio ad essere infinitamente grata alla Famiglia Abrami-Venturini, attraverso un piccolo ma significativo gesto, quale potrebbe essere appunto la dedica del polmone verde sul Mella, con al centro un grande roseto a loro ricordo, da intitolare: “Parco Renato e Damiana Abrami”. Cerchiamo di non dare per scontate proprio le cose che più meritano la nostra “gratitudine”!

Luigi Andoni