La partenza dei saldi a Manerbio non ha per ora dato i risultati sperati. A confermarlo la presidente dell’associazione Commercianti Milena Mazza. Una situazione prevedibile e generalizzata e facilmente attribuibile alla attuale ingessatura dell’intero Paese Italia che continua a chiudere ignorando invece le riaperture e le riprese alla “normalità” di alcuni altri Stati europei. A farne le spese sono i negozianti, baristi e ristoratori alle prese non solo con la pressione fiscale, bollette alle stelle e ristori che non arrivano o che sono irrisori, ma anche con il loro nuovo ruolo di “controllori” di certificati verdi. Tempi difficili per  il commercio manerbiese che, se complessivamente era riuscito a stare a galla durante il periodo natalizio, non si dice soddisfatto in questo primo periodo di svendite. Ma l’associazione presieduta da Mazza e che raggruppa 56 tesserati è ottimista e piena di idee per la ripartenza. “Abbiamo costituito questa associazione per unirci e condividere proposte e idee e per poterci insieme rivolgere all’Amministrazione Comunale al fine di collaborare e avere un sostegno” spiega Mazza “le idee non mancano e noi commercianti siamo ottimisti e vogliamo rilanciare le nostre attività e quindi lo stesso paese”. Le iniziative sono in cantiere per la prossima primavera e per l’estate, ma anche per la seconda domenica di ottobre e naturalmente per il periodo natalizio 2022. Una passeggiata per le vie del centro consente di appurare con mano la situazione. Numerose le serrande abbassate e una generale desertificazione dettata certamente anche dalla pandemia. In realtà, come comunicano anche dall’assessorato al commercio, a fronte di negozi che non hanno retto alla crisi e che sono stati costretti a chiudere, ce ne sono altri che hanno da poco avviato l’attività o sono pronti per partire. L’assessore al commercio Giandomenico Preti parla di una situazione ancora positiva se paragonata ad altre realtà di provincia rimaste sprovviste anche dei servizi commerciali di prima necessità. “Manerbio continua ad essere un polo abbastanza attrattivo dal punto di vista del commercio anche se stiamo assistendo ad una sorta di ricambio, tra attività che chiudono e altre che riaprono”. Come lo stesso Preti conferma, la parte del leone oggi la fa il commercio online e i supermercati che fanno consegne a domicilio. Anche il mercato settimanale del mercoledì è un po’ in sofferenza con una riduzione di banchi determinata dai pensionamenti e dalle cessate attività. Su 94 posteggi ci sono state 12 cessazioni e due nuovi banchi subentrati. Alla luce di queste modifiche numeriche sarà effettuato un riposizionato nella piazza in modo che i banchi possano acquisire maggiore spazio. Novità in vista anche per il mercato agricolo del sabato mattina in piazza Aldo Moro. L’amministrazione comunale ha approvato il nuovo regolamento affidando questo mercato alle diverse associazioni di categoria che hanno manifestato interesse e sono intenzionate a rivitalizzare questo appuntamento settimanale anche con attività didattiche e degustazioni. Entro l’estate, poi, questo mercato si trasferirà in piazza Falcone.  Intanto tra i commercianti si respira anche tanta fatica per il periodo che stanno attraversando. Non mancano critiche alla gestione di questo comparto verso l’amministrazione comunale. Andrea Almici di Azione Manerbio asserisce che “l’evidente impoverimento dell’offerta commerciale manerbiese, purtroppo ben rappresentato dagli innumerevoli negozi sfitti, è ormai diventato l’alibi per poter dire passivamente che Manerbio ha perso tutto, che è meglio andare altrove a fare acquisti, che non si fa nulla per attirare clienti”. Almici propone, tra le varie possibilità di rigenerazione del settore, “un bando per incentivare l’apertura di nuove attività commerciali, con particolare attenzione ai negozi sfitti e al centro storico”, ma anche di “investire nell’illuminazione e nell’arredo urbano” e “stipulare accordi con i proprietari dei negozi sfitti con la finalità di incentivare una maggiore cura e pulizia delle vetrine e ad un coinvolgimento in attività di valorizzazione e promozione, valutando un tavolo aperto per far incontrare domanda e offerta”. Secondo Almici inoltre sarebbe opportuno “passare da un rapporto passivo tra amministrazione e commercianti, in cui i commercianti sono costretti ad autogestirsi e sottoporre iniziative all’amministrazione, ad un approccio propositivo, in cui l’amministrazione si fa portatrice attiva di idee e canale di comunicazione, con la creazione di un tavolo di coordinamento per la stesura di un calendario degli eventi” e di “valutare, anche con i paesi limitrofi, l’affidamento di una consulenza ad un manager di marketing territoriale, finalizzata a: coordinare il tavolo di lavoro, strutturare piani di comunicazione mirata per gli eventi, dare supporto in tema di bandi e riqualificazione dell’offerta”.

Barbara Appiani