Vicesindaco, nei giorni scorsi Lei ha portato, a nome dell’ammini-strazione comunale, solidarietà agli ambulanti che si ritrovano il mercoledì mattina in piazza Falcone per il mercato settimanale. 

Questa categoria, così come molte altre, ha vissuto e sta vivendo mesi molto difficili a causa delle restrizioni dettate dalle misure di contenimento della emergenza sanitaria.

Ora servono provvedimenti per riavviare l’economia e dare ossigeno a quanti rischiano di rimanere senza lavoro e di chiudere le loro attività. Da dove è necessario ripartire?

Mi è sembrato spontaneo portare solidarietà, da parte di tutta l’amministrazione comunale, agli operatori del mercato e anche a tutti i commercianti. 

Ho voluto lanciare un appello alla Regione e al Governo affinché ragionino seriamente rispetto ad una programmazione per la riapertura in sicurezza di queste attività. 

È necessario dare loro certezze, permettergli di lavorare in serenità e consentirgli di pianificare l’acquisto delle merci evitando il rischio che diventino invendute.

Questa eventualità mette a rischio la sopravvivenza di numerosissime attività.   

A Manerbio quanti sono i negozi, ristoranti, bar e più in generale le attività che sono state costrette a chiudere da quando è iniziata la pandemia?

Prendendo come periodo di riferimento dall’autunno scorso ad oggi hanno chiuso due punti vendita di merce varia non alimentare, un bar, un’erboristeria ed un piccolo negozio di abbigliamento in centro storico.

Queste quelle ufficialmente comunicate.

Queste chiusure sono comunque chiusure fisiologiche, derivate anche per motivi familiari.

D’altra parte le attività avviate o subentrate sono decisamente di più: un ristorante, una attività di pizzeria al taglio, due laboratori tessili, un negozio per la vendita di vari prodotti, una toelettatura per animali con annesso negozio vendita prodotti, un meccanico auto con vendita pezzi ricambio, un negozio di vendita materassi e altri due negozi di generi vari apriranno nei prossimi giorni.

Senza dubbio il commercio ambulante, in sede fissa non alimentare, è quello che per ora sta soffrendo di più con sei cessazioni ma comunque con tre subentri.  

Sicuramente molti hanno resistito ma ogni giorno che passa mette a rischio la chiusura definitiva di molte attività.

Quali sono gli stanziamenti che il Comune di Manerbio ha messo in campo per aiutare le attività economiche del territorio? 

Il pagamento della occupazione del suolo pubblico, sia per gli ambulanti del mercato che per i bar è stato esentato per tutto il 2020 e fino al 30 giugno di quest’anno.

A tutti i bar è stata concessa la possibilità di ampliare lo spazio esterno senza ulteriori costi, e per tutte le altre attività è stata applicata la riduzione della tassa dei rifiuti per un valore di circa 300.000 euro. 

Sono stati ristorati parzialmente i canoni di affitto, rate di mutuo o di leasing per le attività commerciali e produttive per un importo stanziato di 130.000 euro. 

Inoltre, attraverso un bando creato ad hoc, è stata data la possibilità a famiglie manerbiesi di usufruire di buoni spesa presso negozi ed artigiani di Manerbio.

In questi giorni, collegialmente con tutta la giunta e i consiglieri comunali, stiamo studiando e mettendo in campo ulteriori aiuti che verranno a breve comunicati.

Anche in ambito sociale, scolastico e dell’asso-ciazionismo, l’ammini-strazione ha provveduto ad un sostegno concreto in questi tempi difficili? 

L’Amministrazione Comunale ha offerto un sostegno anche a questi settori. In ambito scolastico l’attività del Comune si è sostanziata nell’ampliamento del servizio di mensa accogliendo più bambini e aumentando il numero del personale di servizio per poter garantire il mantenimento dei gruppi bolla e contenere la potenziale diffusione di contagi. È stato aggiunto un pulmino per garantire il trasporto scolastico in piena sicurezza ed è stato attivato un servizio post orario alla scuola primaria statale e abbiamo sostenuto il pre-orario alla Scuola d’infanzia Ferrari. L’Amministrazione ha inoltre contribuito alla realizzazione di un’aula all’aperto presso la Scuola parrocchiale.

Rispetto al settore delle associazioni e delle società sportive abbiamo messo a disposizione dei fondi per ristorare le spese e le perdite dei mesi del primo lockdown e sostenere i maggiori costi della ripartenza in sicurezza. 

In riferimento alla legge regionale 18 sulla rigenerazione urbana e territoriale, l’ex area Marzotto è stata inserita nelle aree dismesse da recuperare. Questa collocazione quali vantaggi potrà portare ai fini della riqualificazione di questa importante porzione di paese? 

Attraverso le indicazioni e gli spunti forniti da questa legge stiamo individuando alcuni ambiti nei quali avviare i processi di rigenerazione urbana e territoriale, nello specifico riteniamo che debba essere incentivata la “riqualificazione” di quella parte di tessuto urbano più vetusto.

La proposta al vaglio dell’amministrazione pone l’attenzione sugli gli edifici del centro storico (definiti come NAF) e l’ex Area Marzotto.

Non tralasciando la possibilità di ulteriori valutazioni successive per eventuali richieste puntuali.

Sugli edifici individuati ai sensi della Legge Regionale sono concessi alcuni benefici, in base alla tipologia di intervento, tra i quali l’incremento dell’indice di edificabilità, la riduzione del contributo di costruzione. 

Vi è inoltre la possibilità di accedere a bandi regionali per la realizzazione di interventi complessi.

In particolare per l’ex area Marzotto costituiremo nei prossimi giorni un tavolo tecnico al quale saranno invitati a partecipare, oltre all’amministrazione comunale con i sui tecnici e consulenti, i privati, rappresentanti delle proprietà e i tecnici da essi indicati, al fine di valutare soluzioni tecnico-amministrative perseguibili che possano dare uno sviluppo concreto in base a valutazioni urbanistiche, ambientali, viabilistiche. 

La questione della piscina comunale, la riqualificazione urbana o per esempio il recupero delle aree dismesse sono argomenti che il covid ha per ora congelato o esiste una progettualità a cui si darà seguito una volta finita l’emergenza sanitaria?

Tutte le tematiche citate non sono mai state messe in stand by.

In questo momento, soprattutto, ci si sta interrogando costantemente sul futuro di determinate destinazioni d’uso, che, anche alla luce dell’ultimo anno di pandemia, andrebbero riviste e attualizzate.

Sulla tematica della piscina comunale, ad esempio, si ritiene necessario soffermarsi in modo accurato, analizzando l’obiettivo maggiormente sostenibile per il futuro dell’immobile. Si sta ipotizzando di lanciare un concorso di idee aperto a professionisti, al fine di ricevere nuove e stimolanti visioni nel merito.

Vicesindaco, per concludere, al termine di questo periodo di sofferenza per tutti, su cosa verterà la rinascita di Manerbio?

Insieme a tutta la Giunta stiamo lavorando per poter dar seguito a diversi interventi di riqualificazione degli immobili comunali, migliorare il decoro, i servizi e le attività culturali a favore della comunità manerbiese. 

Credo che con la volontà di tutti e con il contributo delle associazioni renderemo Manerbio ancora più bella, più viva e solidale.

Barbara Appiani