Qualcuno dice che siano atti di puro vandalismo, fatti da sfaticati che non hanno di meglio da fare, quindi se ne vanno in giro a imbrattare i muri altrui. Altri, al contrario, sostengono che si tratti di vera e propria arte, con le sue regole e i suoi estimatori.

Hanno ragione entrambi. Infatti è chiaro che se un murales (perché è di questo che stiamo parlando) te lo vengono a disegnare nottetempo sulla facciata di casa tua, senza il tuo consenso, beh, non c’è dubbio che si tratti di un vero e proprio atto di vandalismo che farebbe girare le scatole a chiunque. Se invece il murales viene disegnato su una parete «anonima», e meglio ancora se col permesso, anzi, con la sollecitazione del proprietario, allora la cosa cambia profondamente, al punto che, senza ombra di dubbio, possiamo parlare di arte.

Nel caso in questione siamo nell’ambito della seconda ipotesi: il murales di cui andiamo a raccontare, insomma, realizzato al centro sportivo di San Paolo, è a tutti gli effetti una forma d’arte. Vedere per credere. Sentiamo i particolari dell’operazione dal sindaco Giancarla Zernini.

«Siamo partiti da una recinzione ammalorata – racconta il primo cittadino -, dall’idea di coniugare arte e sport, dalle bozze di due giovani artisti San Paolesi doc e dal loro entusiasmo travolgente…. Il risultato è quel che si vede: un invito alla pratica sportiva, alla socialità, alla voglia di confrontarsi lealmente. Vi invito ad andare ad osservare ogni piccolo tratto, ricco di particolari e di suggestioni che non ho dubbi vi susciterà.  Davide Bertelé e Andrea Tomasoni ci hanno messo tutto il loro entusiasmo ed una buona dose di fantasia ed estro.  Grazie a loro, il nostro centro sportivo è ancor più bello, punto di riferimento per i giovani e non solo del nostro Comune. Ai nostri due giovani artisti vanno gli applausi e il ringraziamento dell’intera comunità».

A questo punto vale la pena di riassumere brevemente la storia di queste rappresentazioni pittoriche, che ora anche a San Paolo fanno bella mostra di sé.

La parola murales deriva dal fatto che questi dipinti sono solitamente realizzati su pareti in muratura. Questo termine indica anche il tipo di pittura, diventata famosa grazie al movimento artistico messicano che, nato in Messico dopo la rivoluzione messicana del 1910, è noto come «muralismo».

Oggi quando si parla di murale si fa generalmente riferimento a quelle pratiche ed esperienze di espressione e comunicazione artistico-visuali, che intervengono nella dimensione stradale e pubblica dello spazio urbano. MTM