La normativa che regola la materia della sicurezza sul lavoro è molto vasta e complessa e, spesso, la sua comprensione risulta ostica per tutti coloro sui quali ricadono gli obblighi relativi. Ci riferiamo ai Datori di Lavoro, in particolar modo a quelli di loro con minore esperienza che hanno numerosi dubbi e domande in materia. Comisag intende a tal fine organizzare un convegno su questa tematica in ambito agricolo, per creare una sorta di guida e rispondere proprio a questa esigenza in modo rapido ed efficace e consentire alle imprese di ottemperare a quanto previsto dalla normativa in materia.

Cos’è importante ricordare quando si parla di sicurezza nei luoghi di lavoro in agricoltura? Di seguito la risposta ai principali quesiti.

1) Cosa si intende per sicurezza sul lavoro?

Quando si parla di sicurezza sul lavoro si fa riferimento all’insieme di misure, provvedimenti, valutazioni e monitoraggi che bisogna mettere in atto all’interno dei luoghi di lavoro per tutelare la salute e l’integrità dei lavoratori, proteggendoli dai rischi presenti.
Si tratta, dunque, di un tassello fondamentale nel quadro della corretta gestione aziendale che fa leva su due dimensioni in particolari:

  • la prevenzione
    ovvero le misure previste per evitare che si verifichi un evento dannoso;
  • la protezione
    ovvero le misure previste per limitare le conseguenze di un evento dannoso che si verifica;

Si tratta dunque di una condizione necessaria per ogni realtà lavorativa con almeno un lavoratore.

2) A cosa serve la sicurezza sul lavoro?

La sicurezza sul lavoro è importante perché consente di eliminare, ridurre o, comunque, controllare:

  • fattori rischio derivanti dai processi lavorativi;
  • incidenti e infortuni per i lavoratori;
  • l’insorgere di malattie professionali.

Si rivela utile, dunque, per garantire e tutelare il benessere psico-fisico dei lavoratori, contribuendo a creare un ambiente di lavoro tranquillo e positivo, cosa che si riflette sulla produttività e sullo sviluppo dell’azienda stessa.

3) Qual è la normativa di riferimento per la sicurezza nei luoghi di lavoro?

In passato le leggi che tutelavano i lavoratori erano molto frammentarie e spesso si occupavano di un aspetto specifico senza focalizzarsi sul quadro generale. Nel corso degli anni la normativa in materia di sicurezza e salute dei lavoratori si è evoluta, perfezionandosi e determinandosi sempre di più, fino ad arrivare al Decreto Legislativo del 9 aprile 2008, n° 81, il cosiddetto Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro il quale ha sostituito, abrogato o assorbito tutte le normative precedenti. Si tratta dunque di un corpus unitario che punta semplificare e razionalizzare i diversi aspetti della materia, proponendo aggiornamenti e definendo con maggiore precisione principi, parametri, obblighi, responsabilità e sanzioni.

4) Quali sono i principi fondamentali della sicurezza sul lavoro?

I principi fondamentali su cui si basa tutto il sistema della sicurezza sul lavoro sono:

  • valutare i rischi per la salute e la sicurezza presenti;
  • eliminare o ridurre tali rischi sostituendoli alla fonte;
  • limitare l’utilizzo di sostanze pericolose sui luoghi di lavoro;
  • effettuare controlli sanitari periodici dei lavoratori;
  • informare e formare i lavoratori in materia di sicurezza;
  • informare e formare i rappresentanti della sicurezza aziendale;
  • consultare i rappresentanti per la sicurezza e renderli partecipi della situazione aziendale;
  • programmare e attuare misure di sicurezza adatte;
  • vigilare sull’effettiva efficacia ed applicazione di tali misure di sicurezza.

5) Sicurezza sul lavoro: quando scatta l’obbligo?

Gli obblighi sanciti dal Testo Unico si applicano in tutte le aziende in cui sia presente almeno un dipendente ricompreso in tutte le categorie di lavoratori o alle figure equiparabili, come: tirocinanti, studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro, lavoratori a progetto, lavoratori a chiamata e apprendisti.

6) Quali sono gli adempimenti principali a carico delle aziende in materia di sicurezza?

Gli adempimenti sono diversi e l’obbligo di metterli in atto ricade nella maggior parte dei casi sul Datore di lavoro, in quanto figura come maggiore responsabilità all’interno dell’impresa. Gli obblighi del datore di lavoro sono stabiliti all’articolo 18 del D.lgs 81/08, i principali sono:

  • effettuare la valutazione dei rischi e redigere l’apposito documento;
  • assicurare la presenza di un servizio di prevenzione e protezione efficace;
  • nominare le principali figure partecipi della sicurezza;
  • programmare e assicurare il servizio di sorveglianza sanitaria;
  • provvedere alla fornitura dispositivi di protezione individuale e collettiva;
  • provvedere alla formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza in base al loro ruolo e al loro grado di responsabilità.

7) Quali sono le principali figure partecipi della sicurezza sul lavoro?

Le principali figure che hanno il dovere di contribuire a rendere efficace la sicurezza sul lavoro in azienda sono:

  • Datore di lavoro;
  • Preposto per la sicurezza;
  • Responsabile del servizio prevenzione e protezione;
  • Addetto al servizio prevenzione e protezione;
  • Medico Competente;
  • Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza;
  • Lavoratore;
  • Addetti alle emergenze (lotta antincendio e primo soccorso)

Si tratta di figure a cui il D.lgs 81 assegna compiti specifici proporzionati al loro grado di responsabilità e, soprattutto, al loro grado di formazione. 


8) Chi deve fare i corsi di sicurezza sul lavoro?

Corsi di formazione sulla sicurezza sul lavoro, i relativi aggiornamenti e, in alcuni casi, le sessioni di addestramento, sono obbligatori per tutti i soggetti a cui il D.Lgs 81 assegna un ruolo importante nell’organizzazione della sicurezza. Il contenuto, la durata e gli argomenti trattati variano in funzione del grado di responsabilità, dei compiti che quella figura deve svolgere e, soprattutto, variano in base al livello di rischio presente in azienda. I corsi devono tenersi in orario di lavoro e il loro costo non deve gravare sul lavoratore, ciò vuol dire che a pagarli deve essere il Datore di Lavoro. Ricordiamo che svolgere i corsi di formazione e aggiornamento in materia di sicurezza sul lavoro, oltre ad essere indispensabile al fine del mantenimento di tutelare la salute e l’integrità dei lavoratori, è un obbligo di legge ai sensi degli articoli 36 e 37 del D.lgs 81. Per trasgressioni, mancanze o inadempienze sono previste delle sanzioni in capo al datore di lavoro.

9) Quali sono le sanzioni per la mancata formazione?

Le sanzioni per la mancata formazione dei soggetti partecipi della sicurezza sul lavoro, sono di importante rilievo, gravano sul datore di lavoro, differiscono in base al ruolo per il quale la formazione è stata omessa e possono determinare nei casi più gravi anche l’arresto. 

10) I corsi di sicurezza devono essere periodicamente rinnovati?

La risposta è sì. Comisag calendarizza per i propri soci gli obblighi formativi organizzando periodicamente i corsi di formazione per le varie categorie di rischio previste dal decreto 81 ed evitare scomode sanzioni. Un modo che permette ai datori di lavoro di tutelare la salute dei propri lavoratori formandoli a dovere su tutti i rischi presenti in azienda. Queste modalità, oltre ad essere consigliate per il particolare periodo in cui ci troviamo, sono progettate per essere compatibili con le esigenze Datori di Lavoro e Lavoratori e garantire l’ottemperanza di quanto normativamente previsto.
corsi di sicurezza sono validi ai sensi degli Accordi tra Stato e Regioni, a condizione che vengano erogati da soggetti autorizzati e in possesso dei requisiti professionali (titoli di studio, attestati o esperienza). 

Comisag vi aspetta, per approfondire l’argomento e dare risposte utili, il 3 ottobre, al Centro Fiera di Montichiari (Bs) in Via Brescia n. 129. 

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Monica Facchetti