Nella fredda mattinata di domenica 2 febbraio è stata celebrata presso il convento della SS. Annunciata dei frati Servi di Maria la S.ta Messa in ricordo di padre Sebastiano Borriero (nella foto).

Spentosi all’età di 86 anni, il 28 gennaio 2019 presso l’ospedale di Vicenza, aveva svolto la sua missione vivendo per lungo tempo nel convento dell’Annunciata negli anni dal 1980 al 1993 e dal 2000 al 2017, quando dovette lasciare il convento per motivi di salute.

Per anni si prese cura della terra del monte convertendo a vigneto i 6 ettari intorno al monastero, producendo vino nelle cantine e prendendosi cura di ben 110 ulivi. Era amante del lavoro duro, della scultura e della poesia, instancabile nella sua opera di guida spirituale verso i fidanzati, tutti coloro che avevano bisogno di ascolto e verso i ragazzi a cui insegnava.

La messa è stata concelebrata da padre Ermes Ronchi e padre Ermanno Bernardi, con i canti della corale composta da alcuni membri del coro Montorfano di Coccaglio insieme ad altri cantori, diretti dal maestro Domenico Clapasson che li ha accompagnati magistralmente al pianoforte.

Come ricordato da padre Ermanno questa funzione ha voluto rappresentare un evento di gioia e ringraziamento alla memoria di padre Sebastiano “ …per dare gloria alle meraviglie che ha compiuto con la sua esistenza e per far memoria della sua vita appassionata che ci ha lasciato come eredità ed impegno per portare avanti il nostro cammino…”.

Anche Padre Ermes che ha voluto ringraziare Sebastiano “…perché era un uomo vero e senza paura… per le sue mani forti per il lavoro, la scultura e le carezze… per tanti uomini e donne di ogni razza che ha ascoltato, custodito e difeso…per l’amore che gli faceva vedere il prossimo come la Divinità…per essere stato guida di tanti innamorati e giovani coppie…per la serietà e l’attenzione che dava agli altri…per la poesia, la scrittura e la bellezza delle parole…per il canto dei salmi fatto insieme per tanti anni…e per il silenzio che forse è la lezione più grande…”.

Durante l’omelia padre Ermanno ha ricordato come Sebastiano «…fosse un uomo concreto che non si fermava di fronte a nulla e che non ha avuto paura di rischiare ne di commettere errori che, in caso, sono stati sempre segni d’amore, mentre molte volte il comportamento corretto è solo espressione di indifferenza. Sebastiano ha scelto di stare sempre con gli ultimi, perché solo la scelta degli ultimi permette di entrare in relazione con ciò che è comune a tutti gli uomini, fino a diventare fratello universale»

Ad un giornalista che gli chiedeva perché avesse scelto il lavoro duro della terra, padre Sebastiano rispondeva che “…con queste mani e con questi calli posso stringere la mano a tutti senza escludere nessuno” e, rispondendo ad una lettera di una persona con cui era in contatto da anni diceva “…il frate deve essere questo vagabondo innamorato di tutti e sempre disposto ad aiutare chi incontra nel suo cammino; è bello anche se fati-coso”.

Sul finire della funzione sono state lette alcune toccanti testimonianze di eventi della vita di padre Sebastiano ed, infine, i frati hanno invitato tutti i presenti a partecipare ad un breve rinfresco.

Tutti noi che abbiamo conosciuto padre Sebastiano, non possiamo che unirci al ringraziamento corale espresso in questa giornata, esprimendo la nostra immensa gratitudine per la grande testimonianza di fede e di uomo che ci ha lasciato in eredità come perenne spunto di riflessione per la nostra crescita spirituale; che, sulle sue orme, possiamo essere capaci di tradurre concretamente nella vita quotidiana il messaggio d’amore di Cristo che lui ha sempre espresso con la sua vita.

Emanuele Lopez