Anche quest’anno la scuola d’arte e mestieri “Francesco Ricchino” ha saputo far vivere un’esperienza emozionante a tutti coloro che hanno aderito all’invito di sabato 21 dicembre scorso per trascorrere qualche ora insieme, fare un brindisi e scambiarsi gli auguri di un sereno Natale.

Per l’occasione docenti ed allievi dei diversi corsi hanno mostrato i loro lavori esponendo opere compiute o in fase di definizione.

Il corso di “Disegno e pittura” ha organizzato un laboratorio gratuito per bambini e ragazzi con tanto di merenda. 

È stato inoltre consentito l’accesso all’esposizione dal titolo “Che capolavoro” ove sono stati mostrati alcuni elaborati dei corsisti che si sono cimentati nella riproduzione di alcune opere famosissime a livello nazionale ed internazionale.

Nei rispettivi laboratori è stato possibile visionare i lavori degli allievi partecipanti ai diversi corsi:  

– Ferro battuto e sbalzo su rame: con esposizione delle opere dei “bruzafer”;

– Falegnameria, tornitura, Intaglio ligneo: è stata organizzata un’attività pratica di incontro d’arte con il legno attraverso gli utensili di un falegname.

– Scultura, Decoramobile: esposizione lavori

– Decorazione murale: esposizione lavori.

Una menzione particolare va rivolta al laboratorio di “Restauro ligneo e storia del mobile” che ha voluto proporre due momenti unici: il concerto “Oltremare” del cantautore Angel Luis Galzerano e “La tradizione dei dolci bresciani”, un viaggio storico nella tradizione pasticciera bresciana curato da Pierangelo Gavazzeni. Gli eventi sono stati introdotti da Gianpietro Costa e Barbara Da Parè. 

“Oltremare”, tenutosi nel nuovo salone polivalente, ha visto esibirsi, con una alternanza tra dialogo-racconto e canzoni, il cantante di origini uruguayane Angel Luis Galzerano, accompagnato alle percussioni dal maestro Maurizio Murdocca.

Il tema era quello del “Viaggio” che è stato ampiamente sviluppato da Galzerano raccontando la sua storia di emigrante al contrario: figlio di emigranti salernitani, nasce in Uruguay e vive a Montevideo; avendo la doppia cittadinanza, rientra in Italia per svolgere il servizio militare e qui riallaccia il rapporto con i nonni materni. Oltre a narrare un viaggio fisico, di spostamento, Galzerano fa assaporare ai presenti, attraverso la sua chitarra suonata in modo ma-gistrale, i suoni, gli usi ed i costumi della realtà uruguayana, costituitasi nel tempo come un insieme di culture: italiana e spagnola, con una piccola presenza africana. 

La musica, che è l’unica lingua davvero universale, fa sentire con le sue note e i suoi strumenti le caratteristiche di ogni singola cultura; una fusione di note e suoni che crea qualcosa di nuovo e di speciale. 

Tutto ciò è stato espresso al meglio grazie alla professionalità musicale nel suonare diversi strumenti quali la chitarra, l’ukulele e il charango e grazie all’accompa-gnamento di Maurizio Murdocca con tabla, cajon e darabuka.

Al termine i presenti si sono recati, per un momento più convivale, nel laboratorio di restauro ligneo dove Pierangelo Gavazzeni, rovatese, proprietario di una storica pasticceria a Brescia, ha accompagnato i partecipanti in un viaggio nella cultura bresciana dei tipici dolci della tradizione.

Tutti hanno potuto assaggiare i prodotti dolciari messi a disposizione da alcune pasticcerie bresciane: la “Spon-gada”, la “Chisöla” e il “Bosolà de buren” della forneria “Fratelli Rigali” di Borno; i “Biscotti bresciani” della storica pasticceria “Gavaz-zeni” di Brescia; i tipici biscotti “Esse” di Palazzolo, il “Chisol” e la “Patùna” (il castagnaccio bresciano).  

Gavazzeni ha sottolineato come i prodotti bresciani abbiano la caratteristica di avere ingredienti poveri proprio perché nati in realtà dalla tradizione contadina o di montagna. 

Come sempre alla “Ric-chino” si fanno esperienze uniche: è stata una giornata interessante e partecipata che si è chiusa nel più tradizionale dei modi: con un bel brindisi, dolci bresciani e tanti auguri di buon Natale.

Emanuele Lopez