È un anniversario triste, cupo e doloroso quello della morte, senz’altro troppo precoce, del piccolissimo Nicolas Rubagotti, venuto a mancare all’età di soli sei anni, nel 2014, a causa di un male inguaribile, un tumore al cervelletto che, in meno di un anno e mezzo, l’ha strappato all’affetto di tutti coloro che lo amavano e l’avrebbero amato. Un destino tanto crudele da spingere decine di volontari a combattere in suo nome per garantire, a tutti i piccoli come Nicolas, la possibilità di trovare aiuto e sollievo all’interno di quella che è divenuta, nel 2019, una delle prime unità di cure palliative pediatriche di tutta la Lombardia, la “Casa Sollievo Bimbi” del capoluogo meneghino, nata proprio grazie all’opera di generosità e di impegno di centinaia di donatori e amici.

Lo scorso 3 giugno, infatti, presso l’oratorio di San Bernardino, sono stati circa 1500 i presenti che si sono dati appuntamento per unirsi nel ricordo di Nicolas, un numero che, stando a quanto ci è riferito dagli organizzatori, è andato ben oltre le più rosee aspettative. I volontari bresciani legati alla memoria del piccolo clarense scomparso, uniti alla rete dell’associazione Davide e il Drago ODV – creata dai genitori dell’omonimo bambino, amico di Nicolas, che ne ha condiviso la triste sorte – nonché a tutti gli amici dell’oratorio e i preparatissimi pizzaiolo di Dimensione Pizza (che, per inciso, hanno chiuso il loro locale per prestare gratuitamente la loro preziosa abilità) hanno così dato vita ad una riuscitissima serata di solidarietà, buon cibo, divertimento e tanto sentimento, il tutto allietato da musica dal vivo e dall’esibizione del Gruppo RGDance.

«Quest’anno è stata superata ogni nostra aspettativa – affermano i volontari – a vedere che così tante persone appoggiano i nostri ideali e ci sostengono nelle nostre iniziative ci riempie il cuore! Cogliamo l’occasione per rivolgere un particolare ringraziamento a tutti i Salesiani di San Bernardino, alla Croce Bianca, a tutti coloro che hanno partecipato, nella speranza che vogliano prendere parte anche ai nostri prossimi eventi».

Leonardo Binda