Gli studenti della classe di fotografia presso la Libera Accademia di Belle Arti LABA di Brescia, hanno organizzato una mostra collettiva a Palazzo Sonzogni, a Rovato, intitolata Palomar. La mostra è ispirata all’omonimo romanzo di Italo Calvino – pubblicato per la prima volta nel 1983sul quale ognuno dei giovani artisti ha costruito il proprio progetto fotografico. 

Il Romanzo 

Palomar è il nome di un gigantesco telescopio della California, però per Calvino Palomar è un uomo di mezza età dedito all’osservazione, sua unica passione. Dapprima in vacanza, poi in città ed infine immerso nei suoi silenzi, l’autore e il protagonista conducono per mano il lettore illustrandogli un nuovo metodo di approccio al mondo. L’opera è divisa in tre parti: ”Le vacanze di Palomar”,“Palomar in città”, “I silenzi di Palomar”; ognuna ha una narrazione che la contraddistingue: la prima è legata ad esperienze soprattutto visive, la seconda ad esperienze sociali, di contatto con la gente e la vita cittadina, la terza a esperienze riflessive. Il filo che lega le tre parti, naturalmente, è molto sottile e non si avvertono divari di alcun genere; unica protagonista è la naturale curiosità dell’uomo sempre alla ricerca di risposte. Influenzato certamente dalla poetica osservativa di Francis Ponge, Calvino dà a Palomar non la capacità di guardare, bensì la voglia di farlo. Ed è attraverso le sue osservazioni forzate fino al più piccolo particolare che Calvino porta chi legge verso aspetti diversi dell’esistenza: dalla più banale delle cose, come il riflesso del sole sul mare, sino ai più affascinanti misteri quali le iscrizioni tolteche a Tula in Messico.

La Mostra

I fotografi della Laba hanno voluto, con le loro opere, accompagnare i numerosi visitatori in un viaggio fotografico dove si spazia da suggestioni più fedeli alle idee dello scrittore a interpretazioni libere in cui il testo è preso come mero spunto; da tecniche più convenzionali di stampa fotografica a interventi fisici sulle immagini. Una capacità di osservare il mondo che ci circonda determinata anche dalla filosofia che alimenta i programmi didattici dell’Istituto che è fondata sulla sperimentazione e sulla trasversalità̀ dei diversi linguaggi facenti parte del mondo dei visual e che va oltre la visione tradizionale del settore: si concentra nel formare una nuova figura professionale più̀ integrata, culturalmente e tecnicamente preparata, consapevole nell’intercettare i mutamenti e le sfide che la società̀ pone incessantemente.

Gli scatti sono stati realizzati da Maila Blasi, Paola Bornioli, Beatrice Burlone, Marco Candreva, Viola Consigli, Eleonora Garau, Sofia Gorini, Simone Nebbia, Elisa Pasotti, Sara Pavan, Vito Petraccone, Denise Scala, Jessica Sorrentino, Rubina Stradella, Giovanni Venturini, Alice Zanolla, Marco Zerbinati; grafica a cura di Pietro Benetton.

Mauro Ferrari