Condurre gli studenti alla ripresa delle attività scolastiche, rendendo meno traumatico il rientro dalle lunghe vacanze estive e, allo stesso tempo, favorire la creazione di legami e la capacità di fare gruppo.

Queste sono solo alcune delle finalità del progetto di accoglienza che ha coinvolto gli studenti dell’istituto superiore “Lorenzo Gigli” con una serie di attività differenziate a seconda delle classi.

Tra queste l’esperienza di 199 alunni delle classi prime del Liceo e Ipsia che hanno preso parte a un’uscita sul Monte Orfano, camminando lungo i sentieri della collina simbolo del nostro territorio. 

Suddivisi in due gruppi, i ragazzi hanno visitato il Convento dell’Annunciata e la Chiesa di Cologne. “Nonostante la pioggia ci siamo divertiti e abbiamo potuto apprezzare le bellezze naturalistiche del Monte Orfano”, hanno affermato i professori.

Alla gita hanno partecipato alcune guide del Cai Rovato, alle quali è andato il ringraziamento della scuola: Carletto Pedrali, Domenico Fran-zelli, Claudio Delle Donne, Claudio Polonini, Enrico Barbieri, Mario Peli e Tullio Facchetti.

Le guide CAI hanno ricordato ai giovani in cammino i tratti storici e naturalistici fondamentali del Monte Orfano ovvero: “Disposto come una muraglia con andamento nord-ovest/sud-est, geologicamente ha protetto per svariati milioni di anni lo spicchio di territorio che gli sta di fronte, ovvero la Franciacorta”. 

Il Monte Orfano è considerato il più antico ed interessante affioramento della Pianura Padana, uno dei pochi di età Miocenica di origine marina della Lombardia. Si estende per circa 5 km di lunghezza, con un’altezza massima di 450 m slm, occupando 535 ettari nei territori dei comuni di Coccaglio, Cologne, Erbusco e Rovato. 

Fu sfruttato per estrarre le sue solide pietre costituite da “conglomerato”, cioè una roccia sedimentaria clastica formata da elementi ghiaiosi e ciottolosi di dimensioni differenti e cementati da sabbie più fini (di matrice quarzosa, calcarenitica, argilla rossa e calcare), e questa attività è proseguita fino a tempi recenti. 

Con la pietra del Monte si sono erette fortificazioni, abitazioni ed edifici religiosi. 

I ricchi boschi hanno sempre fornito il legname, e l’acqua, essendovi presenti diverse sorgenti. 

Per l’elevata frequenza dei ciottoli grossolani e l’estensione, alcuni studiosi presuppongono un arcaico delta fluviale, corrispondente allo sbocco in mare di uno o più corsi d’acqua. La ricchezze idrologica e la fertilità del terreno non sfuggirono all’attenzione dei Benedettini e dei Cluniacensi, che valorizzarono e potenziarono l’intera area. 

Il Monte Orfano fu abitato almeno dall’Età del Bronzo, come testimoniano alcuni reperti venuti alla luce nel corso del tempo; certa fu la presenza Etrusca, che forse si fuse con quella Celtica (Cenomane) la quale, intorno alla seconda metà del III sec. a.C., si scontrò con i sopraggiunti Romani. Probabilmente già in antico fu istituita una rete di sentieri che consentissero di percorrere il Monte a varie quote e sui due versanti, cosa più che mai necessaria nel Medioevo, per omogeneizzare la vita rurale, religiosa e commerciale. Oggi sono possibili diversi “Sentieri pedemontani”: quello dell’intero Monte (12,5 km, n. 980), suddivisibile in ulteriori 14 percorsi minori e il Sentiero della Franciacorta (n. 991, lunghezza 35 km). 

Tutti i sentieri sono mappati e segnalati dal C.A.I.”

Mauro Ferrari