Arrivato per la prima volta a Rovato, in un giorno come molti di un anno come gli altri, rammento che all’inizio pensai potesse essere una località come tante; ancora non immaginavo che di lì a poco essa sarebbe diventata la mia casa. La nostra capitale franciacortina, insieme alle belle frazioni, sa essere seducente come poche e non lesina certo i suoi innumerevoli nonché meravigliosi scorci, le proprie straordinarie ed appassionanti storie ed i molteplici quanto coinvolgenti progetti per il futuro. Ecco perché è facile innamorarsene e spesso si tratta di un colpo di fulmine, cosicché una volta scoperta diviene assai difficile lasciarla, spesso per la vita. Rovato la vidi che era giorno; il monastero ammaliava i miei occhi con le sue austere geometrie mentre la piazza mi stregava con le ampie volumetrie e… non era ancora calata la sera. Nell’accendersi le prime luci l’atmosfera cambiò radicalmente, se possibile, in meglio. L’imponente abbazia come per magia si illuminò iniziando a diffondere, a chiunque si fermasse ad ammirarla, emozioni uniche mentre la sofisticata agorà trasmetteva ora un incontenibile desiderio di “fare” comunità. Un antico proverbio tibetano recita “dove sei felice, lì è la tua casa” e qui come non sentirsi nella propria? Si dice anche che “tutto il mondo è paese” ed è proprio quello in cui si sta meglio che ci fa sentire bene al mondo.

Giuseppe Agazzi