In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne il Comune di Rovato ha organizzato, presso la Sala Civica del Foro Boario – una serata di coinvolgimento sul tema attraverso uno splendido lavoro del teatro di Davide Giandrini di Milano con Michela Bosio nei panni di Mia Martini.

Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè, detta Mimì (Bagnara Calabra, 20 settembre 1947 – Cardano al Campo, 12 maggio 1995), è stata una cantautrice e musicista italiana. È considerata una delle voci più belle ed espressive della musica leggera italiana, dotata di ampia estensione, di grande duttilità nel passaggio fra i vari registri e di una vocalità capace di coniugare note passionali a note più dolorose con grande facilità, nonché caratterizzata dal suo essere sofisticata e con una forte intensità interpretativa.

Dalla prima infanzia fino all’ultimo saluto, il racconto ripercorreva a tratti, la vita e l’opera artistica di “Mimì”, interprete originale ed unica, che ha fatto della sua esistenza ricca di dolore e bellezza qualcosa di straordinario, di compiuto. La narrazione era accompagnata da alcune videoproiezioni di canzoni, interviste e conversazioni, durante le quali è stato possibile rivederla, dai primi anni settanta fino alle ultime apparizioni, in tutta la sua cantata umanità.

Sorrisi e lacrime, un’incredibile forza e un’intima fragilità, la giovinezza ed il grande amore per la musica, il difficoltoso divorzio e la separazione dei genitori, il rapporto inizialmente conflittuale con il padre ed il legame che la unisce alla sorella Loredana e poi i pregiudizi e le menzogne nei suoi confronti da parte del mondo dello spettacolo e il bisogno di riscatto fino a raggiungere la popolarità: rabbia, malinconia e sofferenza si fondono nella voce di Mimì.

“Donna, forza, sorriso, rabbia, dolcezza, voce e semplicità – afferma Giandrini – sono state le parole-guida per la messa in scena di questo lavoro, che intendiamo come un dono discreto a Lei, ed a tutte le donne. Nel costruire questo lavoro – continua l’autore – ho avuto modo di conversare con alcune persone particolarmente vicine a Mimì. Grazie a Franco Canuto, appassionato collezionista di suoi oggetti, dischi, e altro materiale vario. Grazie a Guido Harari, tra i più grandi fotografi italiani, che per molti anni ha lavorato con lei. Un grazie particolare a Menico Caroli, suo biografo ufficiale. Grazie di cuore ad Olivia Bertè, sorella minore di Mimì”.

Dell’artista che ha dato vita a canzoni che rappresentano veri e propri componimenti poetici, tra cui ‘Almeno tu nell’universo’, ‘Gli uomini non cambiano’, ‘E non finisce mica il cielo’, ‘Piccolo uomo’, ‘Minuetto’, ‘Per amarti’, ‘Inno’, va ricordata in tutto il suo vibrante messaggio contro la violenza di genere la canzone Donna: “Donna come l’acqua di mare/Chi si bagna vuole anche il sole/Chi la vuole per una notte/E c’è chi invece la prende a botte/Donna, donna come un mazzo di fiori/Quando è sola ti fanno fuori/Donna, cosa succederà/ Quando a casa non tornerai?” parole che sono macigni se si confrontano con i dati statistici che nel 2022 vedono a quota 104 le donne vittime di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno e che ci fanno pensare che, al momento in Italia, non bastano le leggi; la violenza sulle donne è una piaga culturale da debellare quanto prima.

Mauro Ferrari