Il dialogo delle vignette, vagamente surreale, ha la funzione di rappresentare una sorta di paradosso: “Orzinuovi era già costruito quando se ne sono decise le caratteristiche”. La palese contraddizione ha assicurato una tumultuosa quanto imprevedibile notorietà a un documento, che ha fatto perdere il sonno (è un modo di dire, chiaramente) a chi si è avventurato nella compilazione del curriculum vitae di Orzinuovi. Il documento è il famigerato Privilegio della Fondazione.

Dunque, credo sia giunta l’ora di dare la giusta valutazione al Privilegio, uscendo da quella sorta di miopia che condiziona a volte l’indagine storiografica quando si analizza un documento antico con la mentalità di un moderno. 

E quando, disquisendo sui termini particolari, si perde di vista l’impianto complessivo, rischiando di rimanere nel campo di una sterile esercitazione dialettica anziché approdare ad una efficace rappresentazione storiografica. 

Dopo queste considerazioni da manuale del perfetto ricercatore, è, ahimè, inevitabile la didascalica lezioncina per giungere alla logica conclusione che la palese contraddizione di cui sopra è solo apparente. 

L’atto che reca la data dell’11 luglio 1193, indicata quasi unanimemente come data di fondazione di Orzinuovi, è, sostanzialmente, la narrazione di un parto faticoso, di un impegnativo travaglio che portò ad una nascita importante: un borgo murato, che Brescia aveva deciso di costruire anche per la messa in sicurezza degli abitanti di una plaga esposta e malsicura. Non fu (per rimanere nella metafora) una gestazione facile: bisognava, infatti, convincere quegli abitanti ad abbandonare i villaggi nativi per trasferirsi in un nuovo insediamento. Ecco, dunque, intercorrere tra le due parti una trattativa, che deve essere stata anche lunga e dolorosa, con comprensibili tensioni, compromessi gradualmente maturati e concessioni faticosamente conquistate. 

La sottoscrizione del Privilegio chiude questa fase e l’accordo viene definitivamente ratificato: il trasferimento sarebbe avvenuto in quel castrum  Sancti Georgii (questo il nome originario di Orzinuovi), del quale si erano via via concordate dimensioni, dotazioni, pertinenze. Insomma, tutti i connotati così come vengono descritti nel documento e così come nel frattempo si erano, almeno in buona parte, concretizzati.

A questo punto, non c’è che una conclusione: è con l’atto dell’11 luglio 1193 che  Orzinuovi appare effettivamente fondato nel modo in cui era voluto

Per inciso,  nel vocabolario  Treccani, al termine fondare si legge:  “f. una città, farla sorgere, dando inizio alla costruzione di edifici o comunque di abitazioni e rendendola atta a divenire un centro abitato”.

Se quella del Privilegio non è la data del concepimento, cioè dell’iniziale atto di volontà da parte della città-madre, è comunque la data di riferimento fondante (trovo il termine particolarmente adatto) perché il Privilegio è un certificato di nascita a tutti gli effetti. E se è banalmente ovvio che Brescia già prima del 1193 aveva deciso di costruire il Castrum, è di chiara evidenza che l’11 luglio 1193 è la data in cui Orzinuovi nasce perché ne viene ufficialmente dichiarata e sancita la venuta alla luce. E, trattandosi di un borgo, la sua idoneità ad essere abitato perché il neonato insediamento è conforme alle volontà finalmente allineate. Insomma, legittimamente il Privilegio può rappresentare l’atto fondativo di Orzinuovi. 

Io concordo con Andrea Longhi quando afferma: “… la storiografia più aggiornata evita di cimentarsi solo con suggestivi quanto improbabili scenari originari o iniziali”, cioè,  in altri termini, con il “supposto eroico momento della fondazione”. Intendendo, si badi bene, la posa meramente simbolica della prima pietra con relativo cerimoniale.  Per Orzinuovi non si corre il rischio, perché  non si dispone di notizie certe sul supposto eroico momento. 

Rivolgo, dunque, un’esortazione agli amministratori e a quanti volessero ancora festeggiare il discusso compleanno: facciano riferimento alla data dell’11 luglio 1193. Consapevolmente. Almeno finché qualcuno (Dio non voglia!) avesse la ventura di scoprire che il Privilegio così datato non ha fondamento (io ho visto la copia cinquecentesca conservata nell’archivio del Comune di Orzinuovi) oppure che si tratta addirittura di un falso costruito a bella posta. 

Allora sarebbe tutta un’altra storia.      

Maria Carla Folli