Un medico in trincea per i suoi malati, morto per aver svolto convintamente fino alla fine il suo lavoro. Il dottor Massimo Bosio di Orzinuovi nella vita aveva tante passioni. La sua professione innanzitutto. La famiglia con la moglie Laura e i figli Benedetta e Matteo.  E poi le penne nere, cui ha dimostrato fedeltà fino alla fine.

 Domenica 14 novembre alle 10 il gruppo degli Alpini di Orzinuovi, presieduto da Mario Ferrari, inaugureranno una stele in granito di 1,80 metri nel nuovo parcheggio di via Bainsizza,  in memoria del dottor Bosio, scomparso a 67 anni  l’1 aprile 2020 per Covid. “Morto  da eroe – ci riferiscono gli alpini di Orzinuovi – Massimo era uno di noi, partecipava alle nostre riunioni e quando poteva ci sosteneva sempre volentieri. Stimato da tutti, ha esercitato la sua professione con spirito di abnegazione fino alla fine e purtroppo, come altri sanitari, ha pagato il tributo più alto a questa pandemia. Apprezzato per le sue doti professionali ed umane, Massimo ha dimostrato a tutti noi che il paziente per un medico non è un corpo a cui appoggiare uno stetoscopio, ma una persona che soffre e pertanto va aiutata fino alla fine”. Fino a pagare tutto questo con la propria vita.

Massimo Bosio aveva un cuore grande. Nel pieno dell’emergenza, quando si moriva nella Bassa come soldati al fronte, lui non si scoraggiava né tantomeno si lasciava frenare dal timore. I pazienti  li visitava a casa, senza protezioni, perché a quei tempi era impossibile trovarne. Senza mascherine, tute, calzari, ma fiero e convinto del proprio dovere, ha rivendicato fino all’ultimo una professione che sentiva dentro. Massimo Bosio era medico di famiglia a Pompiano e Corzano da 40 anni. La sua dipartita ha lasciato un vuoto incolmabile non solo nella comunità di Orzinuovi, dove era nato e aveva coltivato numerose amicizie, ma anche e soprattutto tra i suoi pazienti, che ha visitato fino ad una settimana prima di essere ricoverato e ai quali prescriveva farmaci   per telefono quando le sue condizioni si erano già aggravate in ospedale.  “Non era un semplice medico di base – ci avevano riferito i sindaci di Pompiano e Corzano – ma una figura familiare, capace di stringere legami con tutti, competente e disponibile, era un punto di riferimento per i nostri paesi”.

Per questo, si sono detti gli alpini di Orzinuovi, Massimo non può andarsene via senza lasciare una traccia visibile ai posteri, senza che quanto ha fatto  rimanga da insegnamento per le generazioni a venire.  Da qui l’idea di una stele. All’inaugurazione, alla quale è invitata la popolazione, sarà presente il sindaco Gianpietro Maffoni e diversi rappresentanti delle istituzioni. sp