«Non dimenticarti di noi e continua a pregare per noi!», con queste parole chiude una chiacchierata densa di emozione, tenuta forse un po’ sopita dalla sobrietà di un uomo d’altri tempi, Francesco, il fratello di don Sergio Fappani, venuto a mancare lo scorso 1 maggio mentre si trovava nella casa di riposo Don Pinzoni di Brescia. Francesco, che in sole due settimane è stato costretto a dire addio a ben due suoi fratelli, è un libro aperto. Il quaderno dei ricordi si apre dalle prime pagine, dall’infanzia, quando lui e Sergio, ultimo e penultimo di altri quattro fratelli e due sorelle, condividono la dura vita di una famiglia contadina. Un’infanzia insieme che, però, non durerà molto, dato che, all’età di soli 11 anni, Sergio è già certo del progetto che il Signore ha definito per lui, destinandolo, prestissimo, ad entrare in seminario, pronto e convinto a seguire la sua vocazione, coltivata e arricchita dall’esperienza di servizio in parrocchia e dai consigli dell’allora arciprete di Orzivecchi don Battista Caffi. Passano anni sereni, dove la famiglia attende trepidante la sua ordinazione, la quale, finalmente, arriva il 3 maggio del 1970 proprio nella cittadina che, dal 1950, l’aveva adottato, lui che era nato in una cascina di Farfengo. La cerimonia, solenne, è partecipatissima: tutta la comunità sente il desiderio di accompagnare il novello don Sergio in questo importante passo della sua vita e tutti gioiscono con lui. Dal 1970, così, diviene curato a Capriano del Colle, e, dal 1972, ricopre il medesimo incarico anche a Bovegno, dove in don Fappani matura un nuovo proposito. «Mentre si trovava a Bovegno, mio fratello iniziò a pensare ad un periodo di missione, individuando come sua meta prediletta il Brasile – racconta Francesco – Forse perché proprio non così convinto di recarsi dall’altra parte del mondo o forse perché persuaso dalle parole d’apprensione di nostra madre, decise, alla fine, di dedicarsi sì all’attività missionaria, ma in Germania, prima a Francoforte e poi a Dortmund, riuscendo, perfino, nel frattempo, a laurearsi a Roma in Teologia e Dogmatica». Un uomo impegnato, curioso, desideroso di mettersi al servizio del prossimo e sempre disponibile ad ascoltare da vicino le esigenze della sua amata diocesi. «Nell’ottobre del 1989 è giunta, ormai, l’ora di tornare a casa e Sergio viene nominato parroco a Bogliaco del Garda, poi a Visano ed infine a Roccafranca – continua il fratello – È stato molto toccante vedere i sindaci e tanti parrocchiani di queste comunità venire a dare l’ultimo saluto ad un parroco che, ovunque si recasse, desiderava lasciare un buon ricordo di sé, impegnandosi nella ristrutturazione di chiese, oratori e centri destinati alle attività di tutti». Anche raggiunti i termini della pensione, nel 2020, don Fappani decise di voler vivere ancora al servizio della Chiesa e della sua missione, chiedendo di essere trasferito, in qualità di collaboratore del parroco, a Frontignano, ove è rimasto fino all’ottobre del 2021.

Commosso è stato il ricordo dei sindaci di Roccafranca, Visano e Orzivecchi e di quanti hanno voluto lasciare memoria e testimonianza del bene ricevuto da parte di un pastore che, prima di ogni cosa, sentì sempre come sua missione di vita il donare tutto sé stesso al suo gregge.

Leonardo Binda