Molti ne vedono una grande opportunità, altri, più cauti, un investimento che può portare a delle notevoli spese a fronte di un ritorno non così automatico.

Nonostante le opinioni è innegabile che il commercio online abbia ormai cambiato il modo di fare affari e che le realtà del territorio debbano sempre più fare i conti con una concorrenza ogni giorno più presente.

Un difficile rapporto da indagare, tra un’esponenziale apertura del proprio mercato e un’inevitabile ingresso in settori dominati da colossi mondiali con il rischio, purtroppo fattuale, di non riuscire a centrare l’obbiettivo. 

Quali sono i vantaggi che l’e-commerce ha prodotto in questi ultimi tempi, specie durante il periodo di lock-down?

Stando ai dati che ci vengono forniti da diverse piattaforme, durante i mesi di marzo e aprile 2020 sono state due milioni le persone che per la prima volta nella loro vita si sono collegate ad internet ed hanno acquistato online. Questo dato è emblematico se pensiamo che l’anno scorso, nel medesimo periodo, la cifra si aggirava intorno alle settecentomila unità. Questo significa moltissimi potenziali clienti in più che nessuna azienda può lasciarsi sfuggire. 

Qual’è il bacino medio di clientela a cui si potrebbe ambire aprendosi al commercio online?

Stando ai dati di Google, in un raggio di soli 25 chilometri il numero di potenziali clienti ammonterebbe a circa due milioni, che si raddoppiano aumentando l’area di altri 5 chilometri, arrivando a comprendere Brescia, Cremona e Bergamo.

Si tratta di un bacino vastissimo e da cui il commercio non può che trarre beneficio. Così è stato anche durante il lock-down quando, guardando alle imprese che il nostro studio segue passo dopo passo, il periodo di chiusura è stato economicamente molto più sostenibile per chi si era già avviato a queste forme alternative di vendita rispetto a chi invece non ne aveva mai voluto sapere.

Molti ad Orzinuovi, molto colpita dal virus e legata a doppio filo al movimento dai paesi limitrofi, hanno subito pesantemente le conseguenze di questo mancato progresso. 

Aprire un sito, ovviamente, non è abbastanza.

Cosa dovrebbe fare un commerciante per far decollare in tal senso il suo business? 

Pubblicità mirata, fidelizzazione del cliente e un costante contatto con quest’ultimo. E’ necessario spendere del tempo per la cura dei contatti e delle rubriche per creare dei database utili, imparare ad usare i social network e sfruttarne le potenzialità, ampliare il proprio paniere per essere sempre e comunque competitivi. 

Leonardo Binda