Ci eravamo occupati, lo scorso autunno, dell’antico mulino di Acqualunga, in quel di Borgo San Giacomo. Soprattutto ci eravamo occupati della ruota del mulino, che aveva passato tempi migliori. Aveva le sue ragioni anche lei, visto che sono quasi trecent’anni (in passato più che in tempi recenti) che, spinta dall’acqua, gira. E’ proprio il caso di dire che, sotto quelle antiche pale, di acqua ne è passata un bel po’. E sapete com’è: passa oggi, passa domani, oltre a girare, le pale si deteriorano. C’era quindi bisogno di una bella sistematina.

Avevamo quindi salutato con grande piacere ed entusiasmo il fatto che Barbara e Fausto Saleri, i due rappresentanti dell’associazione Gruppo Amici che hanno trasformato il vecchio mulino nella loro casa, avessero deciso di porre mano alla «manutenzione straordinaria» della ruota.

Scrivevamo: «Se i mulini ad acqua hanno contribuito a fare la storia dell’uomo, sarebbe un peccato buttare alle ortiche quel (poco) che ancora rimane di loro. Per questo hanno fatto benissimo Barbara e Fausto a rimboccarsi le maniche per rimettere in sesto la ruota che avevano trovato nella loro attuale casa, che un tempo ospitava un mulino. Un mulino storico, già presente, così almeno indicano le carte, nella metà del XVII secolo. L’idea di Barbara e Fausto è encomiabile non solo dal punto di vista storico, ma anche… energetico. Infatti, una volta terminato il restauro, i due vorrebbero provare a rimetterla in movimento e, magari, produrre un po’ di energia per la loro casa».

Ecco, tutto questo si sta (quasi) avverando. Sempre grazie a Barbara e Fausto, ma anche a molte altre persone che, ciascuno per la loro competenza, hanno dato una mano, ora la grande ed antica ruota dispone pure di tutte le pale necessarie alla bisogna. Stiamo parlando di una quarantina di pale in acciaio, realizzate a mano, quindi montate, ovviamente sempre a mano con pazienza certosina, una ad una fino a comporre l’intera «corona».

Di più. Vale infatti la pena di ricordare che, come è facile immaginare, la ruota e le pale pesano un bel po’. Affinché il meccanismo possa girare senza problemi è necessario che tutto sia molto ben bilanciato, altrimenti non se ne fa niente. Ecco, ciliegina sulla torta: la ruota dell’antico mulino di Acqualunga è pure bilanciata.

Si avvicina sempre più il momento in cui, grazie a Barbara e Fausto, ma anche grazie a tutti coloro che hanno dato una mano, la ruota del mulino di Acqualunga potrà riprendere a raccontare una storia lunga centinaia di anni. E, magari, potrà pure iniziare a produrre pure un poco di energia. Di questi tempi sarebbe una gran bella cosa. MT Marchioni