A loro, agli anziani soli nella Rsa di Orzinuovi, dove ancora i parenti non possono entrare da febbraio, è stato dedicato uno dei primi concerti post Covid della banda musicale “Città di Orzinuovi”. Alla costante ricerca di una parola, di un sorriso che da tempo ricevono solo dalle amorevoli cure del personale sanitario, si sono fatti accarezzare dalle note del concerto dei ragazzi di Orzinuovi. Porte blindate, col viso incollato ai vetri ad inizio luglio hanno assaporato il suono dell’Inno d’Italia e di altre melodie.

Qualcuno ha messo la mano sul petto, in nome di antichi valori che il peso dell’età non si è portato via.

Qualcun altro ha cantato sommessamente. Dagli occhi grevi di lacrime e di emozione è uscito un ringraziamento alla vita..

Alla presenza del presidente della banda Franco Sozzi, del presidente della casa di riposo Luca Magli, dei consiglieri, del vicesindaco Laura Magli e dell’assessore Federica Epis, la banda ha regalato un momento di festa e di gioia a tutti gli ospiti.

Dopo mesi di lockdown quindi anche la banda civica di Orzinuovi presieduta da Franco Sozzi torna a far risuonare le sue note in paese. È stata la mostra dei “Veicoli storici” il 9 luglio a dare l’occasione ai ragazzi per tornare a suonare insieme in piazza, sul sagrato della chiesa.

Niente baci e abbracci per l’evento, anzi postazioni ben distanti e attrezzatura tutta disinfettata al termine delle prove. Iter piuttosto macchinosi che però non spengono l’entusiasmo di chi ha la musica nel sangue e in questi mesi ne ha particolarmente sofferto l’assenza. 

“È un segnale di ripresa – ci riferiscono il presidente e il consigliere Pietro Riccardiperché la banda significa stare insieme, tornare a vivere la socialità e gli eventi della comunità. Un lavoro non semplice. Il direttore Federica Ziliani e Marco Macrì si sono ritrovati alle prese con le misure delle distanze necessarie e imposte per evitare ogni rischio di contagio. Per questo non vengono ancora fatte prove in presenza, ma si lavora unicamente online”. 

“Dopo quattro mesi di silenzio – continua il presidente – è stata un’emozione per i nostri giovani tornare a suonare insieme. Sono mancati questi momenti ai ragazzi, non solo per il piacere della musica e di suonare uno strumento che li accomuna, ma anche perché la banda è un’esperienza positiva di educazione, non solo sotto l’aspetto musicale, ma anche sociale”.

Una banda infatti è amicizia, passione, aggregazione e convivialità.

Non sono ancora iniziate le prove, ma queste piccole uscite in paese regalano nell’aria le note di un gruppo che sogna di tornare presto a passeggiare tra la gente in corteo con il proprio strumento.

Sp