Sono sempre più a Orzi le famiglie che stentano a mettere insieme il pranzo con la cena.

Il Covid ha messo in ginocchio parecchie persone, tanto che da febbraio ad oggi sono più di 350 i nuclei familiari che hanno bussato alla porta del Comune in cerca di un aiuto.

Un numero maggiorato di più di tre volte rispetto allo scorso anno, quando i poveri non arrivavano nemmeno al centinaio.

A darci i dati è l’assessore ai Servizi sociali Laura Magli: “La pandemia purtroppo non ha mietuto solo vittime – commenta – ma si è fatta sentire anche a livello economico in modo molto pesante per molte persone.

Dalle casse del Comune sono usciti più di 300 mila euro da febbraio per aiutare i nuovi poveri, a fronte dei 25 mila dello scorso anno.

Si tratta per la maggior parte di famiglie italiane anche se nell’elenco non mancano gli stranieri.

“Sono persone che hanno perso il lavoro o che sono state messe in cassa integrazione e spesso hanno figli piccoli da mantenere – continua l’assessore.  

“Il boom c’è stato nei primi mesi del lockdown in primavera, ma la coda di gente che chiede continua. Inoltre da marzo abbiamo distribuito 1700 pacchi alimentari, grazie alla sinergia tra donazioni di privati, Caritas, alpini, vigili del fuoco e Teleorzi.

Ringrazio tutti di cuore per l’impegno, insieme al prezioso lavoro svolto dagli uffici comunali”. 

Gli aiuti finora erogati, possibili grazie ai trasferimenti statali e della Regione Lombardia in seguito all’emer-genza Covid, sono passati dai sostegni per l’affitto, al pagamento di utenze, a contributi per i grest estivi, ai pacchi alimentari.

La gente che bussa alle porte del Comune chiede di tutto.

110 sono state le famiglie a cui i Servizi sociali sono andati incontro per pagare le bollette della luce e del gas.

Una spesa che l’anno scorso aveva gravato sul bilancio comunale per 19 mila euro e quest’anno pesa per 65 mila euro.

“Allo stesso modo – continua Laura Magli – abbiamo sostenuto 110 famiglie nel pagamento degli affitti, contribuendo con due mensilità di 400 euro l’una”. 

A confermarci che in seguito al lockdown e alla crisi economica conseguente a molti è venuta a mancare la terra sotto i piedi è la Caritas guidata da Guido Marni, che rispetto al 2019 ha raddoppiato i pacchi con i viveri essenziali da distribuire alle famiglie orceane.

Ogni mese sono circa 150 i nuclei familiari che chiedono aiuto all’associazione orceana a fronte dei 70 dello scorso anno.

A dimostrazione che la fame morde sempre di più.

sp