Fotografo freelance sin dalla gioventù, Cesare Mor Stabilini, nativo di Barco di Orzinuovi, ha dato alle stampe un nuovo libro fotografico interamente dedicato al fiume Oglio. Una sorta di “viaggio per immagini”, dall’Adamello al Po, che ripercorre, mulinello dopo mulinello, ansa dopo ansa, il tortuoso corso del “nostro fiume”, «sorgente di vita», come lo definisce l’autore, esplorandone i climi, i volti, le vite.

«Questo libro vuole raccontare con la fotografia che ha il potere di rendere l’immagine eterna. Fin dal giovane ho imparato ad amare la natura, il paesaggio e il fiume, quel fiume che mi dava forti emozioni – scrive l’autore – Barco, con il suo fiume, regalava e regala ancora oggi ai suoi abitanti un’accoglienza ricca di emozioni, di belle amicizie, di armonie e di dialoghi che solo la gente del fiume sa cambiare». È un’ispirazione, quella che ha animato Mor Stabilini, che viene da lontano. «L’amore per la mia terra e la mia amicizia con il fiume mi hanno spinto a raccontare con le mie fotografie questi indelebili ricordi – continua il fotografo – Il cantico di francescana memoria mi spinge, ovviamente con linguaggi diversi, nelle bellezze del Creato, oltre alla mia curiosità e alla dannata voglia di conoscere sempre più quel fiume, che per me era ed è una sorgente di vita». Un viaggio che, guardando solo alle terre a noi più vicine, incontra le comunità di Rudiano, Roccafranca, Orzinuovi con la sua frazione di Barco, Soncino, Villachiara, Padernello e Quinzano, dipanandosi tra campi di granturco, castelli e vestigia di un passato capace di amalgamare, in una ricchezza unica, la bellezza di mulini e il fascino di eleganti palazzi gentilizi. Ad accompagnare gli scatti di Mor Stabilini sono i testi di Giuseppe Barbieri, con una prefazione dell’orceano Mino Martinazzoli, ove il già deputato e ministro della Democrazia Cristiana scrive di «riscoprire nei “colpi d’arte” di Cesare Mor Stabilini tutta la caligine dell’Oglio, il fiume che ospitò le nostre radici, nell’appartata e luminosa pausa dell’adolescenza». Una pubblicazione di pregio, di più di duecento pagine tutte stampate a colori, su carta patinata lucida e con immagini ad altissima definizione: tutte caratteristiche, del resto, che ci attende da un book fotografico che si rispetti.

Leonardo Binda