Sono sempre diverse centinaia le persone che si presentano puntuali vicino alla Rocca di Orzinuovi, vicino al bar La terza,  all’appuntamento con le stelle. Un’improvvisata accaduta per caso una sera della scorsa primavera da parte dell’orceano Gianandrea Bodini, poi si è trasformata in tradizione. E la curiosità attorno a quanto i telescopi del dentista di Orzinuovi possono offrire della volta celeste, sta diventando per molti un innamoramento dal fascino irresistibile. Tutti pronti a diventare inquilini dell’Universo, a vedere la Luna, Giove e  Saturno, adornato dei suoi bellissimi anelli, il più fotogenico  dei pianeti del Sistema solare

 Il richiamo è destato da alcuni post pubblicati a sorpresa ogni tanto sui social, in cui il dentista orceano, astrofilo per passione, invita gli orceani e non solo a viaggiare attraverso la volta celeste con i suoi telescopi. Fissa un’ora e puntuali si presentano file di giovani, adulti e famiglie pronti a mettere un occhio al telescopio e diventare per un attimo inquilini dell’universo. 

Gianandrea Bodini, odontoiatra di professione e astrofilo per passione,  non solo coltiva  a casa con dovizia di strumenti specializzati la sua passione, ma porta il suo bagaglio culturale sulle strade del paese e di tutta la provincia, per condividere il piacere dell’immensità celeste con i suoi compaesani e non solo. 

Aveva 8 anni Gianandrea Bodini, nel lontano 1966, quando iniziò a non dar per scontato quanto vedeva sopra la propria testa. Il primo piccolo telescopio che gli fecero in regalo fu l’inizio di un grande amore. Da allora capì che avrebbe continuato a guardare le stelle e  ancora adesso, a quasi 65 anni, questo interesse  lo tiene sveglio fino a notte inoltrata. Coi suoi numerosi telescopi di ultimissima generazione, che ha allestito in giardino, nel tempo libero e nel buio delle notti, quando la città dorme, lui  si dedica al cielo e lo ammira. Lo interroga sul segreto della vita. Lo fotografa e ne immortala i colori. Non importano le ore di sonno perso. Quel che conta è viaggiare  con gli occhi e col pensiero nello spazio infinito dell’universo.  Poi, quando la volta celeste promette degli spettacoli interessanti, carica i suoi telescopi in auto e li porta vicino al castello, nei pressi del bar “La terza” di Orzinuovi. Qui mostra alla gente, che accorre sempre numerosa, il potenziale poetico del cielo e insegna  a modo suo la scienza che non insegnano a scuola,  suscitando emozioni. 

“Tra gli spettacoli che più mi affascinano – ci racconta  – ci sono le comete. Ma mi appassiona tutto, i pianeti, le nebulose, gli ammassi stellari, la Galassia di Andromeda. A impedirne purtroppo la visuale nitida in paese c’è l’inquinamento luminoso. Per questo con alcuni amici astrofili ho costruito un osservatorio a Brallo a 1000 mt, in provincia di Pavia. Ci vado spesso e   raccolgo e rielaboro  le immagini della stazione attraverso il mio computer da casa. Tra quanto di più lontano ho visto col  telescopio, ci sono ammassi di galassie a 500 milioni di anni luce”. Risultati che necessitano non solo di passione: per arrivare qui ci vogliono  conoscenze di fisica, di astrofisica, di fotometria. Ci vuole uno studio intenso. Ci vogliono notti in bianco. “Ma quando si scopre qualcosa di nuovo –  ci dice Bodini –  è un’emozione che ripaga qualsiasi sacrificio”. Silvia Pasolini