Tanti sono arrivati, altri ancora arriveranno. All’inizio erano spaventati, spaesati. Ora che sono stati inseriti a scuola anche per loro riprende una vita più normale, a contatto con i coetanei. La lingua è l’ultimo dei problemi, bastano poche settimane per impararla. La solidarietà  poi non manca.

Lunedì 28 marzo sono stati inseriti nella scuola primaria e secondaria di primo grado di Orzinuovi i bambini e ragazzi in fuga dall’Ucraina. Sono 12 in tutto per ora. “La dirigente Raffaella Ferranti e i docenti hanno fatto tutto il possibile perché si sentano ben accolti – ci riferiscono l’assessore all’Istruzione Luca Bulla e il consigliere Fabiano Nobilini.  “Abbiamo coordinato l’inserimento collaborando tra Comune e scuola. I genitori sono stati accolti la settimana prima con i rispettivi bambini e abbiamo illustrato la nostra scuola e i servizi che mettiamo a disposizione. Ad ogni alunno il Comune ha fornito un tablet per favorire l’apprendimento della lingua italiana.  Un grande contributo  – continua Bulla  – è stato dato anche dal Comitato genitori”.

“Per l’inserimento a scuola – specifica Benny Vanoli , presidente del Coge  – abbiamo consegnato loro un kit con zainetto, quaderni e materiale scolastico. Grazie alla generosità degli orceani e delle cartolibrerie  abbiamo potuto acquistare materiale per una cifra di 1100 euro. I kit sono diversificati per le scuole elementari e medie in base alle richieste che ci sono state fatte dai docenti”.

Nel frattempo a scuola i bambini frequentano  un corso di alfabetizzazione per imparare l’italiano finalizzato almeno ad una comunicazione di base, anche se, come ci riferiscono i docenti, la lingua non è del tutto un problema: gli studenti imparano per immersione, frequentando la scuola per parecchie ore al giorno e non ci vorrà molto perché capiscano e riescano ad esprimersi nella nostra lingua.

Una precisazione va fatta, in base alle linee guida ministeriali sul tema dell’accoglienza degli ucraini: “Il  percorso di inserimento, laddove verrà avviato, non sarà tanto concentrato sul piano dell’apprendimento in senso stretto. E’ più legato a un minimo di cura delle relazioni, della socialitàaspetti che sono necessari in questo momento rispetto al trauma che questi bambini stanno vivendo”. Alcuni alunni, soprattutto quelli in età di scuola superiore, seguono la Dad con i loro insegnanti dall’Ucraina, laddove la situazione della guerra lo consente. sp