Sempre più spesso pazienti di 60-70 anni si presentano al mio ambulatorio con problemi di coxartrosi e gonartrosi molto avanzati, gestibili esclusivamente con la chirurgia protesica e che ormai da anni li costringono ad una vita sedentaria o poco più. 

Alla mia domanda perché non si siano attivati prima la risposta è sempre la medesima dicendo che o il medico, o il parente o perfino il vicino di casa gli avevano suggerito di aspettare i 40-50 anni, poiché prima si sarebbe “troppo giovani” per una protesi. 

E così gli ultimi 10-15 anni sono passati evitando passeggiate salutari, vacanze, momenti di svago e tutto ciò che è movimento, in attesa dell’età “adatta” per riprendere la vita sociale, non pensando che spesso ciò che si può fare a cinquant’anni non si abbia più voglia o interesse di farlo a sessanta o settant’anni. 

Quindi la mia domanda è perché sprecare tanto tempo dal momento che le protesi consentono di svolgere tranquillamente quasi tutte le attività sociali senza sentirsi in difficoltà? 

Certo è che, quando si pone indicazione all’impianto di protesi in un paziente giovane, bisogna avere sempre in mente la responsabilità che ci si sta assumendo perché la via protesica è una strada a senso unico e la qualità del lavoro è fondamentale per la durata, le possibili revisioni necessarie e tutti questi aspetti vengono determinati in occasione del primo impianto. 

La qualità del primo impianto un’impronta indelebile che condizionerà per sempre la vita del paziente e va eseguito da personale esperto e qualificato, perché l’im-pianto non solo deve avere un risultato eccellente ma deve anche essere performante, poco invasivo e soprattutto durevole.

Durante il lockdown di novembre ho vissuto un momento molto emozionante. La mia paziente più giovane, una ragazza di 22 anni, ben dodici anni fa si fece operare di protesi d’anca, venne da me dopo aver fatto svariate visite con colleghi che ritenevano l’età troppo giovane. Ricordo ancora le sue parole: “Dottore, o lei mi opera o mi butto dalla finestra”. A novembre vidi nel mio ambulatorio una giovane donna, orgogliosa del suo lavoro, della sua famiglia, perché gli ultimi dodici anni sono stati i più belli della sua vita.

Per informazioni Poliambulatorio Sanitas Bongi, via del Maglio a Orzinuovi.

Tel. 030 9941894.  

Dott. Alberto Consoli