È stato lanciato sul mercato alcune settimane fa ma la storia del vermut Rude, nato dalla professionalità di William Casalini e di Marco Loda, affonda le sue radici in una meticolosa ricerca nella secolare tradizione liquoristica orceana.
Diversi documenti, pochi ma non per questo meno importanti, risalenti per lo più alla fine dell’800, narrano frammenti di una Orzinuovi ricca di laboratori e di innovatori, capaci di creare, come spesso accadeva all’epoca, spiriti e bevande di ogni genere.
Oltre al celeberrimo Anesone Triduo, in questi frammenti di storia orceana possiamo rintracciare anche un’altra bevanda, questa volta a base di radice di china, che veniva prescritta in un testo del 1854 come efficiente antipiretico.
Nasce così l’avventura del Rude.
«Il progetto prende avvio poche settimane prima dell’inizio della pandemia e, passati i mesi di buriana, inizia a prendere forma lo scorso giugno – racconta Casalini – Tutto ha avuto inizio nella mia taverna dove si sono concentrate le prime sperimentazioni, prima di arrivare al risultato che avevano pensato, ossia un vermut bianco con un gusto molto più profondo e corposo e caratterizzato da una duplice infusione di aromi».
Tutte le migliori storie, si sa, iniziano sempre dal garage di casa.
«Non siamo stati subito soddisfatti del risultato e abbiamo passato mesi a sperimentare e cercare il giusto equilibrio tra tutti gli ingredienti, di modo da creare qualcosa di innovativo e che al contempo si inserisse nel solco di una grande tradizione – ha continuato – Non volevamo solo un prodotto appetibile per il mercato, ma abbiamo riconosciuto l’importanza del conferirgli un’anima come la nostra, orceana doc, privilegiando materie prime del territorio e rifacendoci alla tradizione locale».
Tutto prende avvio da uve prodotte in vitigni di Gussago, dall’artemisia raccolta lungo le rive del lago d’Iseo e la forma corposa e caratteristica di questo vermut deriva dalla duplice infusione, la prima, più lunga, che coinvolge ben sei diverse spezie, ed una seconda, di pochi minuti calcolati, a base di pistilli di zafferano e radice di china. Il prodotto finito si presenta come poliedrico e polifunzionale, ottimo come digestivo se consumato liscio ed ideale come aperitivo se accompagnato da una spruzzata di soda.
«Ora diverse professionalità artigiane di Orzinuovi hanno iniziato ad utilizzare il Rude nelle loro preparazioni – conclude Casalini – Un grande ringraziamento va a coloro che con noi hanno condiviso questa avventura, le Distillerie Peroni nella figura di Carlo Andreoli, il grafico Vittorio Saini, Andrea Consolandi e Simona Russo».
Leonardo Binda