Gara di solidarietà a Orzinuovi  per accogliere i  profughi dall’Ucraina messa a ferro e fuoco  dall’esercito russo. Numerose le  persone che hanno trovato ospitalità nelle  due case messe a disposizione dal Comune e nell’appartamento della Fondazione Nolli.  Ma anche molte famiglie orceane, 16 in tutto, hanno aperto le porte delle proprie abitazioni. Erano 61 alla data di fine marzo   i profughi che hanno trovato un tetto nel Comune di Orzinuovi. Tutte donne con bambini soprattutto in età di scuola elementare e media. Nello specifico, 28 gli adulti e 33 i minori.

La macchina della solidarietà orceana dimostra un’efficiente  organizzazione nella sinergia tra  le diverse forze in campo: Comune, Caritas, centro Nolli, decine di volontari e famiglie  molto disponibili ed entusiaste nell’aiutare.

“Stiamo assistendo a una vera e propria gara di solidarietà e condivisione umana messa in atto dalle associazioni e dalle nostre famiglie orceane  – ci riferisce il vicesindaco Laura Magli.   “Il Comune ha creato un gruppo con whatsapp per rendere più immediata la comunicazione con i nuovi arrivati e si occupa dei documenti e delle questioni sanitarie. Mi sento di ringraziare moltissimo quanti stanno collaborando per l’accoglienza di queste persone: le famiglie ospitanti, le cittadine ucraine da tempo residenti a Orzi che fanno da mediatrici culturali; i volontari della Caritas e del centro diurno Nolli; i dirigenti scolastici che hanno accolto con grande disponibilità gli studenti; la Fondazione Nolli, le Fondazioni riunite della Rsa per la fornitura di pasti caldi, il Coge per l’accoglienza dei bambini, e i dipendenti degli uffici comunali”.

Insomma centinaia di persone si sono messe a disposizione per l’accoglienza. A fare la parte del leone anche il gruppo Caritas: “Ogni giorno – ci riferiscono i volontari  – ci occupiamo di offrire la spesa alle diverse famiglie arrivate ad Orzinuovi. Molte sono le persone che dobbiamo ringraziare perché stanno contribuendo per fare in modo che tutto questo sia possibile”. I volontari Caritas si sono impegnati anche nell’allestimento delle abitazioni in cui i profughi hanno trovato riparo. Il centro diurno Nolli invece si occupa della raccolta di abbigliamento. I profughi sono arrivati senza valigie e senza vestiti di ricambio. A soddisfare questo bisogno ha pensato il Centro diurno Nolli, attivando una raccolta di vestiti per adulti e bambini che in poco tempo è riuscita a dare sollievo a tutti i profughi ucraini arrivati nel territorio di Orzinuovi. sp