Una festa di quattro giorni all’ex campo sportivo in memoria di una fiera che quest’anno non si è potuta svolgere per motivi legati all’emergenza sanitaria.

Da venerdì 28 a lunedì 31 agosto gli alpini cucineranno la cena per la popolazione a base di casoncelli, pasta in salmì e altre varie specialità tipiche dei loro fornelli.

Le serata saranno accompagnate da musica dal vivo nel massimo rispetto delle misure di sicurezza imposte dalla normativa. 

Gli alpini orceani sono tra le associazioni che si sono messe in campo durante il Covid con spirito di abnegazione e grande impegno.

Spinti dall’amore per la propria comunità che spesso li muove in iniziative lodevoli a favore di chi ha bisogno, il 20 marzo, in pieno lockdown, hanno alzato la cornetta e si sono chiesti: “Perché non fare qualcosa per aiutare i nostri orceani?”.

Armati di coraggio e con grande dedizione hanno avviato una raccolta fondi, arrivando alla cifra di 18 mila euro.

“Ringraziamo di cuore le 40 famiglie che hanno dimostrato generosità e sensibilità verso la situazione – ci riferisce Mario Ferrari, presidente degli Alpini.

“Altrettanta disponibilità  l’abbiamo riscontrata da alcune aziende che ci hanno regalato materiale sanitario e non solo per la nostra attività di distribuzione”.

Sono grandi numeri quelli che ruotano attorno alla beneficenza degli alpini: si parla di più di 17 mila mascherine distribuite, di cui circa 4 mila sono state regalate all’associazione e le altre sono state acquistate direttamente dagli alpini.

Oltre ai dispositivi di sicurezza le penne nere orceane hanno pensato anche  a confezionare pacchi alimentari da distribuire ai più bisognosi su indicazione dell’ufficio “Servizi sociali” del Comune. Donati anche dei fondi alla Croce verde di Orzinuovi.

“Un caloroso ringraziamento – conclude il presidente Ferrari – va a tutti gli alpini orceani che si sono prodigati e hanno dedicato il proprio tempo anche in una situazione di simile pericolo sanitario, distribuendo casa per casa i dispositivi di sicurezza e i pacchi alimentari.

Un ricordo grande e particolare è per il nostro tenente alpino Massimo Bosio che, come medico, ha perso la vita per dedicarsi ai suoi pazienti”

sp