Molte sue foto e cartoline valgono mille parole, alcune come centinaia di libri di storia.  Il 22 gennaio, all’età di 87 anni, si è spento il geometra orceano Spartaco Rubagotti, persona e professionista molto conosciuto e stimato, appassionato collezionista di documenti storici locali. Rubagotti, oltre all’amore per il suo mestiere che ha svolto con dedizione fino a pochi anni fa, ne coltivava altri  da parecchi decenni. Innanzitutto quello per le penne nere. Alpino fin dai tempi della leva militare, è stato uno dei  più attivi sostenitori della sezione degli Alpini orceana, fortemente determinato nel volere una sede per il gruppo di Orzinuovi, luogo che è stato individuato in un’area del Villaggio Giardino e che lui stesso ha frequentato con assiduità ed entusiasmo tra progetti, attività di solidarietà e feste di beneficenza fino a prima della pandemia, così come durante la cerimonia funebre ha specificato il presidente della sezione Mario Ferrari. Presidente della Fondazione Bertelli, Rubagotti apprezzava il valore della cultura e soprattutto era  desideroso di riconoscere attraverso le borse di studio  i giovani per l’impegno nel loro percorso di accesso al sapere e all’istruzione,  valori fondamentali per la crescita personale e sociale di una comunità.

Con la sua professione si era ritrovato a progettare molte delle abitazioni del paese e questo attaccamento al territorio gli era rimasto anche quando ha lasciato la matita e la riga per dedicarsi al meritato riposo della pensione. Così, come un rabdomante, Spartaco ha iniziato a girare per le bancarelle dei mercati dell’antiquariato costruendosi un archivio di storia locale unico in paese, ricco di documenti del passato, alcuni dei quali risalenti addirittura alla Repubblica Cisalpina.  “Era il più grande depositario della memoria storica del paese – ci riferisce Giorgio Ferrari, che insieme a Vilma Scuri da alcuni anni lo stava aiutando a catalogare i suoi documenti, “Ne possedeva a migliaia – ci dice – andava a cercarli ovunque, scandagliava i mercati dell’antiquariato e passava giornate a leggerli, a studiarli, a interpretarli. Poi si impegnava per inquadrarli all’interno di un panorama storico politico più ampio a livello nazionale. Era un piacere ascoltare i suoi aneddoti, i suoi ricordi. Speriamo che la famiglia non lasci andare dispersa questa ricchezza e la renda fruibile in qualche modo per tutta la comunità”.

Un patrimonio davvero speciale, con cui Rubagotti trascorreva le giornate, cercando nelle cartoline e nelle  fotografie gli indizi, tracce che gli permettessero di fare qualche passo nella direzione giusta per individuare luoghi e persone ritratte. Era una cosa che gli dava soddisfazione, come completare un rebus particolarmente complesso che poi metteva insieme per ricostruire la storia locale del territorio per intero. Una carrellata dei secoli scorsi che sopravviverà alla sua dipartita.  I funerali sono stati celebrati con una cerimonia commovente cantata dagli alpini, i suoi amici del cuore che l’hanno ricordato con affetto per  la sua generosità, il suo impegno e la sua disponibilità nell’aiutare. Spartaco Rubagotti lascia la moglie Lola, i figli Anita e Paolo e 6 nipoti. Così l’ha voluto ricordare il vicesindaco Laura Magli, sua nuora: “Un uomo generoso, pieno di affetto per la sua famiglia, i suoi figli e i suoi nipoti, ma anche importante per il nostro paese. Spartaco era stimato e apprezzato da molti. Ora ci prenderemo cura delle cose che lui ha collezionato e amato con tanta passione e racconteremo agli altri le storie che lui ci ha raccontato perché la sua cultura e il suo sapere non vadano dispersi”. sp