Da lunedì 1° a mercoledì 10 ottobre una delegazione di quattordici studenti cinesi sedicenni della Jinshan School di Pechino ha visitato la nostra scuola per uno scambio culturale con gli studenti delle classi quinte A e C del Liceo Linguistico. Accompagnati dall’insegnante Xu Hui, i ragazzi cinesi hanno svolto lezioni in aula ed effettuato attività di approfondimento della cultura italiana e di conoscenza del territorio. La delegazione della Jingshan School di Pechino è stata seguita dalle docenti Laura Cominelli e Fausta Brontesi; ha avuto modo di incontrare la dirigente scolastica Claudia Covri e il sindaco di Montichiari Marco Togni. “La visita – spiega la preside Covri – ha positivamente consolidato i rapporti fra le nostre due scuole. I giovani sono ospitati dalle famiglie dei nostri ragazzi. Oltre a seguire le attività didattiche e culturali, hanno effettuato visite guidate a Sirmione, Milano, Verona e Venezia, dopo che i nostri studenti erano stati a Pechino nell’aprile scorso”.

“Con questa iniziativa – sottolinea – ci confermiamo nel bresciano la scuola leader nei rapporti con la Cina. Nel 2004 siamo stati i primi a introdurre lo studio del cinese” racconta. “Da noi l’uso della lingua è immediato, con l’appren-dimento a ogni lezione di un numero consistente di vocaboli riproposti continuamente in svariati contesti. Di ogni parola viene presentata la pronuncia con il corretto tono, la trascrizione pin yin, la forma grafica col corretto ordine dei tratti, l’evoluzione grafica del carattere nel suo uso, nonché le competenze interculturali, con un occhio attento all’attualità e alle attività interdisciplinari. 

Durante l’anno proponiamo anche convegni e seminari di approfondimento relative alla situazione attuale, corsi monografici dedicati a specifici argomenti, come la calligrafia, il cibo, i dialetti, il tè, la poesia. Per le versatili caratteristiche del piano di studio e la preparazione culturale che offre, il percorso garantisce ai nostri giovani non solo sbocchi a livello universitario in ambito linguistico o letterario, ma anche un inserimento qualificato nel terziario avanzato, settore in cui la conoscenza del cinese diventa sempre più indi-spensabile”.