Anche se il gioco forzato dei rinvii e dei recuperi ha mascherato a lungo il volto della A1, rendendo difficile individuare al di là di ogni dubbio i veri valori in campo, una volta effettuato il fatidico giro di boa ed iniziato il girone di ritorno, si può comunque tratteggiare un identikit sostanzialmente veritiero del massimo campionato di pallavolo femminile. 

Un torneo pericolosamente diviso in due parti sempre più distanti e distinte.

In effetti c’è una “zona nobile” della classifica nella quale le squadra più ambiziose stanno cercando (vanamente?) di tenere il ritmo indiavolato dell’Imoco Conegliano, una corazzata sia in Italia che in Europa, che sembra disporre di una marcia in più.

È questo il compito che stanno cercando di portare avanti rivali come il Novara (senza dubbio la più accreditata), ma anche outsiders che sperano comunque di regalarsi qualche dolce sogno come Monza e Scandicci. 

Per il resto, ricordato che, sostanzialmente, Chieri e Trentino in questo momento si trovano in una sorta di Limbo, con minor potenza nel proprio motore rispetto alle aspiranti grandi, ma pure con un potenziale superiore alle pericolanti, si può sintetizzare la situazione affermando che per tutte le altre compagini della A1 l’obiet-tivo fondamentale è la salvezza, con l’ulteriore opportunità di aprirsi una “porta” nella sempre illustre cornice dei play off. 

Un’opportunità, “allargata” rispetto al passato in questa stagione così complicata, che rende ancora più importante e prezioso riuscire a fuggire l’ultimo, sgradito posto che condanna alla retrocessione. 

Una minaccia che in questo momento, dopo che abbiamo superato da poco la metà del campionato, sembra sovrastare soprattutto un terzetto, composto da Bergamo, Perugia e, purtroppo, Millenium.

Un trio che deve dare fondo alle risorse a disposizione per cercare di allargare il gruppo delle possibili pericolanti a compagne di viaggio che ancora non hanno definito il ruolo che potranno interpretare sino al termine della regular season, da Il Bisonte a Casalmaggiore, da Cuneo a Busto Arsizio, anche se queste ultime due sembrano disporre di un potenziale in grado di metterle al riparo in tempi brevi da sgradite sorprese. 

Questo, pur tenendo conto di sorprese e colpi di scena sempre possibili (specialmente in una stagione ricca di problematiche come quella che stiamo vivendo), può essere considerato il quadro di questa A1 edizione 2020/2021, un quadro che chiama capitan Tiziana Veglia e compagne a dare quel qualcosa in più per riuscire ad evitare l’ultimo posto in quello che sta prendendo sempre più i connotati di un triangolare destinato ad emettere i verdetti sulla salvezza. 

Una corsa a tre che non ammette passi falsi o sbandate e che la compagine del presidente Roberto Catania, pur senza poter contare sul sostegno del pubblico del “PalaGeorge” in questo singolare torneo che sta proseguendo a porte chiuse, dovrà fare di tutto per trasformare nella strada tanto desiderata per lasciare ad altri il pericoloso biglietto di andata verso la discesa in A2.                              

Luca Marinoni