Dicono che le brutte notizie non viaggino mai da sole. Sarà anche vero.

In questa occasione, invece, vogliamo raccontare di una bella iniziativa, che va a «pareggiare» la notizia non proprio confortante che riguarda il Piano cave provinciale (ne scriviamo in un alto articolo che appare su questo numero di Paese Mio).

L’argomento di cui andiamo ad occuparci è la tutela dell’ambiente e dintorni. Cominciamo col dire che, se non ci fosse stato questo maledetto virus, e se nelle scuole non fosse stata attuata obtorto collo l’oramai famigerata Dad, la Didattica a distanza, qualcosa sarebbe già stato fatto.

Ma, tant’è: siamo sicuri che l’appuntamento è solo rimandato di qualche mese (causa Covid).

Il fatto è che all’istituto superiore don Milani di Montichiari hanno intenzione di realizzare delle centraline, capaci di captare gli elementi inquinanti, quindi di tenere sotto controllo l’am-biente. Il progetto sarebbe già a buon unto, tant’è vero che Claudia Covri, dirigente scolastico del don Milani, ha avuto modo di precisare che i componenti per realizzare le centraline sarebbero già state ordinate, quindi sarebbero a disposizione. Mancherebbe solo la «manodopera», insomma, cioè il tempo e lo spazio per assemblare i vari componenti. Operazione che, come è facile immaginare, risulta poco compatibile con la succitata Didattica a distanza.

La speranza, va da sé, è che il nuovo anno porti ad un allentamento delle restrizioni, con la conseguente didattica in presenza, che permetterà agli studenti del Liceo scientifico Sport Cinema e Ambiente di procedere. L’obiettivo dichiarato è di raccogliere una variegata serie di dati, così che gli stessi possano essere monitorati dagli studenti. I quali studenti, ma questo è ovvio, creerebbero anche una vera e propria banca dati, magari (questo è l’obiettivo) estesa anche ai territori dei Comuni limitrofi.

Dunque, oltre a quelli sanitari, ci sono anche motivi «ambientali» alla base della speranza che, nel 2021, si possa finalmente sconfiggere il Covid. Se così fosse, e noi non solo ci speriamo, ma ci crediamo pure, saremmo finalmente in grado di rendere agli studenti ciò di cui hanno diritto: la scuola in presenza.

E loro ci ripagherebbero non solo studiando (cioè facendo il loro lavoro), ma anche attuando progetti come quello di cui ci siamo occupati. 

MTM