Il grande velodromo di Montichiari (unica struttura coperta in Italia) è spesso e volentieri al centro della cronaca. 

Soprattutto da quando, dopo che un paio di anni fa ha comincito a fare acqua dal “tetto”, s’è reso necessario metterlo a posto.

Nei giorni scorsi, il sindaco Marco Togni ha fatto il punto della situazione, tracciando una sorta di road map dei lavori.

A marzo si è riunito un tavolo tecnico, alla presenza dei componenti della Commissione provinciale Vigilanza e spettacolo, che ha consentito di approfondire gli aspetti su cui intervenire con la redazione di un apposito verbale contenente i diversi passaggi da compiere.

“A breve – annuncia il primo cittadino – ci ritroveremo nuovamente in videoconferenza per dare il via agli step previsti, il primo dei quali, propedeutico a tutti gli altri, sarà quello di ottenere il certificato di prevenzione incendi che, preciso, non è un semplice atto di rinnovo come erroneamente considerato dalla precedente amministrazione, ma una situazione, ex novo che comporta tempi e procedimenti ben più lunghi e che prevede per esempio anche l’ottenimento dell’ido-neità statica dell’impianto e l’installazione di appositi sensori di rilevamento di fumi sotto la cupola”.

Non bisogna infatti dimenticare che, attualmente, il velodromo è ancora sotto sequestro per l’assenza di tale certificato. Tant’è vero che la Procura lo concede solo ad atleti della nazionale italiana per allenarsi in vista delle Olimpiadi 2021. Poi, dopo altri e successivi step, bisognerà prendere la decisione sul destino del Velodromo: “Essendo l’unico coperto d’Italia – prosegue Togni – noi lo riteniamo fondamentale per tutto il ciclismo, anche bresciano, dunque non solo ad uso della nazionale italiana. Penso per esempio alla possibilità che vi si crei un centro di posizionamento delle bici e un centro medico sportivo. Certo è che non si ripeterà più ciò che è accaduto in passato con usi diversi, come la pista da padel o quant’altro.

L’80% dell’attività dell’im-pianto dovrà essere destinato alle due ruote, ma nulla vieta che occasionalmente possa essere adibito a concerti o spettacoli”.

A proposito della gestione: “Lo scorso anno – continua Togni – abbiamo chiuso il rapporto con il precedente gestore: o il Velodromo non è affidato a nessun soggetto e non potranno essere il Coni o la Federazione a gestirlo per incompatibilità dettata dalla normativa. Solo quando i lavori alla struttura saranno terminati e sarà ripristinata l’agibilità, il Comune penserà all’affidamento  della gestione”.

Già, gli interventi. L’amministrazione comunale potrà contare sui circa 900.000 euro concessi dal governo (tramite il sottosegretario Giancarlo Giorgetti) e ancora a disposizione: resta da capire se i lavori dovrà essere appaltati interamente dal Coni o se potrà intervenire anche la Federazione.

Tempi? “Che siano i più rapidi possibili, anche se la burocrazia italiana purtroppo non ci aiuta”.

MT Marchioni