«Il Ccrr vuole costituire un’esperienza di partecipazione alla dialettica democratica e di formazione alla vita di gruppo, nonché all’impegno progettuale. In buona sostanza rappresenta una sorta di ponte tra generazioni attraverso la comunicazione e la cooperazione dove ragazzi e adulti si attivano con proficuità verso un obiettivo comune».

Così Angela Franzoni e Barbara Padovani, rispettivamente assessori alla Pubblica istruzione e alle Politiche giovanili, a proposito del Ccrr, Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi, che si ripresenta ai nastri di partenza. Ccrr che coinvolge gli studenti delle classi prime e seconde delle scuole Secondarie di primo grado degli Istituti comprensivi Renato Ferrari e Rita Levi Montalcini di Montichiari. In realtà, anche se indirettamente, questo organismo, già attivo negli anni passati, seppure indirettamente coinvolge anche amministratori comunali, docenti, genitori, operatori sociali e cittadini.

Questa la road map del Ccrr, attivato anche grazie alla collaborazione della Cooperativa La Nuvola del Sacco: a marzo sono state presentate le classi coinvolte nel progetto; da marzo a maggio sono in programma 4 incontri per ciascun gruppo del Ccrr; sempre a maggio è prevista una visita didattica e formativa presso un’esperienza legata ai temi trattati dal Ccrr, con produzione di materiale documentale al fine di condividere con il resto dell’istituto e della comunità l’esperienza vissuta; tra maggio e giugno (data da definire) è poi in calendario un incontro tra Consiglio comunale e Ccrr per condivisione tematiche progettuali di lavoro da portare avanti nell’anno scolastico 2022/2023, ma anche per il riconoscimento ufficiale del Ccrr da parte del Consiglio comunale di Montichiari.

Detto questo, non rimane che vedere come si attuerà questo progetto. Due le tipologie di attività previste: una extrascolastica, così da garantire ai ragazzi l’adesione libera, primo elemento di democrazia; un’altra, rivolta in primo luogo a preadolescenti, ha l’obiettivo di recepire quelle risorse e competenze politiche tipiche di questa fase d’età.

«Gli studenti coinvolti – precisano i due assessori – saranno seguiti da un educatore che avrà come scopo la cura della costituzione del gruppo e il supporto alla creazione di una o più commissioni scelte dai ragazzi. Le commissioni svilupperanno tematiche di interesse collettivo (ambiente, sicurezza stradale, solidarietà, cultura), ricercando informazioni e strategie di risoluzione e formulando un progetto da proporre al Ccrr».

Ben venga il Ccrr, dunque. Che a nostro parere ha solo un minuscolo difetto: il nome. Domanda: è proprio necessario specificare il genere («delle ragazze e dei ragazzi»)? Non era sufficiente parlare di Ccr, Consiglio comunale dei ragazzi, dove per ragazzi si intendeva, come è sempre stato, e come è ovvio, ragazzi e ragazze? Questa moda di specificare sempre e comunque il genere, di cui è paladina l’ex presidente della Camera Boldrini, è foriera di strampalati neologismi. Barbara Padovani e Angela Franzoni, ad esempio, dovrebbero essere chiamate « le assessore».

Anche no. MTM