Il 2023 che vedrà Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura è destinato a incidere anche nella comunità di Montichiari per un’ampia serie di ricorrenze legate a protagonisti, locali e non, che hanno in varia forma unito il loro nome a quello della città contribuendo così più o meno indirettamente a promuoverla. Sono figure prestigiose il cui impegno nel mondo della cultura non potrà passare sotto silenzio: per questo diverse realtà, a partire dal Comune per arrivare al sistema museale sino alle fondazioni private, sono già al lavoro con l’obiettivo di preparare al meglio modi e forme di una testimonianza, utile anche a fare memoria. Già annunciato da tempo, sui social e in occasione di alcuni eventi pubblici, è il centenario della morte di Gaetano Bonoris (1861-1923), il conte ideatore dello splendido castello neogotico a lui intitolato e del coevo teatro, lo storico Sociale che dal 2003 ha preso il suo nome.  Una grande mostra è allo studio, con numerose sorprese che saranno svelate prossimamente per celebrare questo personaggio poliedrico e sfaccettato, attento anche al mondo dei bisognosi: già da ora nel frattempo sui canali social di Montichiari Musei si possono apprendere alcune curiosità e aneddoti che lo riguardano. L’anno prossimo segnerà anche il 30° della scomparsa di Agostino Bianchi (1921-1993), combattente partigjano di origini toscane, apprezzato docente elementare, a cui va il merito di aver ridato nuova vita al Museo Storico del Risorgimento (a lui intitolato) il cui primo importante nucleo di cimeli fu inaugurato nel 1934. Il piccolo, ma fornito polo culturale dal 2013 dispone di nuovi percorsi didattici ideati dal ricercatore Emanuele Cerutti, presto nuovamente fruibili. Scoccherà anche il 60° della costituzione della Fondazione Pedini, voluta dall’ingegner Fulvio Furiani in ricordo di quell’Amedeo Pedini il cui sostegno economico gli consentì di portare a compimento gli studi e di diventare un brillante professionista. Oggi l’ente, che continua ad aiutare studenti in fragilità economiche, è guidato da Enrico Pedini, nipote di Amedeo, con i consiglieri Gabriele Calciolari e Daris Baratti. Sempre l’anno prossimo cadrà il 20° della scomparsa del senatore Mario Pedini (1918-2003), politico di razza, già ministro e parlamentare europeo, intellettuale finissimo, che molto si era speso per dotare la città dei sei colli di infrastrutture importanti. L’arte non sarà da meno nel 2023: due i compleanni “eccellenti” riguardanti Antonio Pasinetti (1863-1940), il pittore paesaggista che nasceva 160 anni fa e al cui nome e a quello della nipote Laura è dedicata la pinacoteca cittadina che custodisce una vasta collezione di dipinti dell’artista, e Giacomo Bergomi (1923-2003), il cui centenario della nascita (e 20° della morte) consentirà di promuovere la conoscenza del museo omonimo allestito presso il Centro Fiera, aperto nel 2004 e tra le più grandi raccolte lombarde di oggetti del mondo agricolo alpino e padano. Si torna…in centro città, infine, per richiamare il decimo anniversario della scomparsa dell’ingegner Piero Lechi (1930-2013), insigne figura di benefattore che ebbe modo di vedere nel 2012 l’apertura del museo che porta il suo nome e quello del fratello Luigi, oggi ospitante una vastissima e preziosa collezione di dipinti, disegni e stampe dal Quattrocento all’Ottocento donata tra il 2005 e il 2008 proprio dai due conti Lechi. Montichiari, dunque, è pronta a vestirsi a festa per celebrare quanti, con il loro ingegno, ne hanno accresciuto il valore.

Federico Migliorati