Aprirà sabato 10 febbraio, con un vernissage che si terrà alle ore 11 presso il Museo Lechi, “Forsennare il materico”, una grande mostra retrospettiva dedicata a Giuseppe Ferretti e curata dallo scrittore d’Arte Fabrizio Migliorati. Un doveroso omaggio nel più importante museo cittadino per ripercorrere quarant’anni di ininterrotta attività di un artista monteclarense discreto, sempre teso alla ricerca del rapporto fra autore ed opera e profondamente legato alla sua terra. In mostra una quarantina di opere dagli esordi di Ferretti con il Realismo, fino al Post-Impressionismo e all’Espressionismo attraverso il quale fu in grado di tradurre la propria realtà con una sensibilità immediatamente comprensibile. Una parte dell’esposizione sarà dedicata al grande ciclo degli Untitled, sinfonia misteriosa e coerente, un universo dominato dal bianco e popolato da forme biologiche, scritture asemiche, brecce enigmatiche, giardini edenici non convenzionali, i frammenti di un intestardirsi inquieto che ha dominato l’ultima parte della vita del pittore monteclarense fino alla sua scomparsa nell’agosto del 2022. Nato nel 1941 a Montichiari, Ferretti si forma all’arte negli anni Settanta, misurandosi tanto con la pittura che con la scultura. Il suo autodidattismo, accompagnato in seguito da un intenso dialogo con l’amico Guido Tedoldi, è nutrito da un indefesso studio delle grandi figure della storia dell’arte, da Masaccio fino alla propria contemporaneità. Alla fine del decennio, dopo una prima fase formativa, Ferretti rompe gli indugi e inizia ad esporre le proprie creazioni, imponendosi rapidamente in numerosi premi e concorsi nazionali. Profondamente legato alla sua terra e conscio dell’importanza del collettivo, Ferretti fu all’origine di numerosi incontri e sodalizi culturali, il più importante dei quali fu senza dubbio “Il Cenacolo degli Artisti” che per diversi anni coltivò il legame tra ricerca e convivialità nel cuore del borgo antico di Montichiari, a due passi dal Museo che oggi lo celebra. La mostra sarà visitabile ad ingresso libero dal 10 febbraio al 7 aprile. 

Marzia Borzi