Davide Tiraboschi Segretario e Capogruppo consiliare per “Lega Salvini Premier” è entrato nel dibattito attorno al progetto per il depuratore del Garda attaccando incomprensibilmente l’Area Civica Monteclarense. 

In una lettera al giornale “Paese Mio” di Dicembre 2020, attorno alla posizione assunta e pubblicata da ACM sull’argomento, scrive che “Purtroppo da una certa parte politica si è sempre cercato di far polemica strumentalizzando questo argomento che, vista l’impor-tanza, dovrebbe unire tutti nell’unica direzione di contrarietà ad un progetto che danneggerebbe il nostro territorio già ambientalmente fragile”.

Sinteticamente ricordiamo che si sta parlando del presunto ampliamento del depuratore già esistente in Montichiari per realizzare una delle due stazioni di trattamento dei reflui fognari dei Comuni bresciani del Garda (l’altro impianto sarebbe quello di Gavardo per l’Alto Garda) e specifichiamo che mentre si scrivono queste righe la situazione è dinamicamente in corso d’opera e non sappiamo le evoluzioni che potrebbero avvenire entro i prossimi mesi, non ultima la rinuncia da parte degli Enti preposti alle ipotesi sin qui progettate.

Ma Tiraboschi evita di dire che sempre ACM e i suoi rappresentanti, dai tempi della Giunta Fraccaro ed ancora oggi che governa il Sindaco Marco Togni, hanno sostenuto e sottoscritto ogni azione tesa a dimostrare l’avversità a detto progetto e ne fanno testimonianza le firme raccolte con tutte le altre forze politiche e i voti positivi alle varie mozioni proposte in Consiglio comunale.

Se qualcosa è cambia to (e lo abbiamo ben illustrato nel comunicato stampa di Settembre 2020) è stata la sensazione che tante e forse troppe tappe fossero state superate, non ultima la conclusione del Tavolo tecnico del Ministero dell’Ambiente che darebbe il via libera alle opere; è stata l’opinione che fosse utile non tanto tirare i remi in barca e “mollare” ma che fosse serio e concreto l’inoltrarsi in una analisi sul da farsi magari puntando a verificare coi progettisti le ipotesi prospettate per il nostro territorio, semmai per integrarle e/o modificarle. Tiraboschi scrive anche che ci si “vorrebbero spartire i ristori”, frase di per sé che lo stesso dovrebbe meglio chiarire, senza dire che cosa penserebbero di fare lui e l’Amministrazione tutta se fossero posti nella imprescindibile situazione di dover subire le decisioni che venissero sì da “Acque Bresciane” e “Ufficio d’Ambito – ATO Brescia” ma che hanno alla base le intese tra le Regioni Lombardia e Veneto; al di là della posizione di Tiraboschi che le dissocia (lui sì strumentalmente) ben sapendo che il suo partito ed altri suoi alleati in quelle sedi ben guardano al progetto e attendono che parta al più presto.

La stessa mozione discussa e approvata nel Consiglio comunale del 30 Novembre scorso, stilata e presentata da tutti i gruppi eccetto ACM (ovvero, Lega, Forza Italia, PD, Fratelli d’Italia e liste civiche) dovrebbe far riflettere perché se da un lato si approva ogni azione fatta dal Sindaco senza essere stati più di tanto messi nella condizione di partecipare, dall’altro dà mano libera per ogni ulteriore azione futura, sulla base del concetto che ogni atto sarebbe per la salvaguardia di un “territorio già ambientalmente fragile”.

Sarebbe qui lunga il confrontarsi e disquisire qui su questa frase ma restano due domande da farsi, ovvero : 1) come mai se tutte le forze di ogni parte politica sono d’accordo nell’opporsi al progetto, non si riesce a bloccarlo e rigettarlo?

2) non risulta al Consigliere Tiraboschi l’ampia e non nuova storia di ACM in merito alle questioni ambientali a partire (non prima ne ultima) dalla lunga vicenda delle bonifiche delle discariche mai fatte?

La coscienza di Area Civica è serena e nostro è il suggerimento di amministrare anziché dileggiare e divagare nel vuoto alla ricerca di colpe che di certo non sono da cercare in casa ACM.  

Il Direttivo di ACM

Il segretario Luigi Bignami