Per il secondo anno consecutivo il progetto scuola organizzato da Avis Brescia in collaborazione con l’Università Cattolica di Brescia ha potuto svolgere solo in minima parte, alcuni dei quali online, gli incontri nelle varie scuole. Si auspica di poter tornare a svolgerli numerosi e in presenza, decisamente più graditi. Come evidenzia l’indagine sottostante, bisogna continuare a sensibilizzare i ragazzi, chiarire ogni dubbio che possa farli desistere e per contro esaltare i benefici di ogni gesto solidale. “Laboratorio Adolescenza”, associazione libera, apolitica, aconfessionale, senza fini di lucro, che promuove e diffonde lo studio e la ricerca sugli adolescenti, sotto il profilo sociale, psicologico e pedagogico, ha commissariato un’indagine nazionale su abitudini e stili di vita degli adolescenti in Italia. Lo studio ha avuto diversi partner del 3° settore, tra cui AVIS. Il questionario online è a risposte chiuse a campione nazionale di più di 8.000 studenti di fascia d’età compresa tra i 13 e i 19 anni. Vari gli argomenti trattati, tra cui la donazione di sangue. Riguardo a questo, il senso di solidarietà degli adolescenti è aumentato: oltre il 93% ha affermato che donare sangue è un importante gesto di altruismo e solidarietà (nella precedente indagine era l’88%). Aumentano anche i ragazzi consapevoli che donare sangue è un’azione che la maggior parte delle persone potrebbe fare. Tuttavia alla domanda: “Pensi che da adulto ti piacerebbe donare sangue?”- solo il 13% dice sì tra i più giovani( in precedenza era il 22%). Nei più grandi sale al 22.5%, percentuali che evidenziano timori e contraddizioni. “La consapevolezza dei giovani sul valore etico e sociale delle donazioni- ha detto Briola, Presidente Avis Nazionale- è il punto su cui basarsi per costruire insieme una futura società più solidale e attenta ai bisogni della collettività. La pandemia ci ha fatto capire che, di fronte alle emergenze, ognuno di noi si è reso disponibile per dare il proprio contributo. I giovani- ribadisce Briola- prima che il nostro futuro, sono il nostro presente, sta a noi aiutarli e formarli per una società più proattiva e solidale”.

Ornella Olfi