Oltre ai danni che ha provocato (crisi economica, Pil in caduta libera, divieto di socializzare eccetera eccetera), è possibile trovare qualcosa di buono ai tempi del Coronavirus?

Certo che sì. E ancora una volta, in questa ricerca, basta guardare al mondo della scuola, che, volente o nolente, è stato costretto a rivedere i tradizionali metodi didattici. 

Non ci riferiamo alla (tanto) criticata Dad, ma a una lunga e variegata serie di interventi e proposte che le nostre scuole hanno messo in atto nei mesi scorsi.

Si veda, ad esempio, quanto hanno fatto gli studenti delle classi seconde del professionale Servizi commerciali dell’Istituto superiore Don Milani di Montichiari, che, per arricchire il loro percorso scolastico, nel segno dell’alternanza scuola lavoro, hanno ideato, e poi realizzato, una serie di lavori che li ha visti protagonisti come redattori di articoli, registi, attori, videomaker. 

Il tutto nell’ambito del progetto «Non uno di meno» che, anche per combattere la dispersione scolastica, è stato portato avanti insieme con il Comune, la cooperativa La Nuvola nel Sacco e con una compagnia teatrale che, nella nostra provincia, è una vera e propria istituzione: il Teatro Telaio.

Tra l’altro, in questo lavoro gli studenti hanno «dato una mano» a fare quanto il Comune di Montichiari ha sempre dichiarato di voler fare, e in realtà sta facendo da parecchio tempo a questa parte: promuovere il territorio, anche (perché no?) in chiave turistica. 

Ricorrendo a linguaggi diversi, gli studenti hanno infatti portato sotto le luci della ribalta alcuni dei luoghi simbolo di Montichiari, come la Piave di San Pancrazio, la cooperativa La Sorgente, Piazza Santa Maria e, ovviamente, il duomo. 

Il tutto in una chiave originale. 

Per la Pieve, ad esempio, gli studenti hanno ideato una vera e propria videochiamata tra due fidanzati, durante la quale la morosa fa vedere e spiega al moroso questo che, in ogni caso, è di certo uno dei luoghi simbolo non solo della città, ma anche della comunità.

Grande la soddisfazione dell’amministrazione comunale (espressa dall’assessore Angela Franzoni), per questo bel progetto che, in un colpo solo, ha permesso a molti ragazzi di conoscere meglio la città, ma anche di poter lavorare in presenza in un momento in cui, per via del Covid, i rapporti sociali erano di fatto interdetti.  

MTM