È stata per anni il punto di riferimento della piazza, anzi delle piazze (prima Santa Maria e poi Treccani), l’attività meta di tutti i monteclarensi che, chi più chi meno, dall’edicola Lorenzi sono passati almeno una volta nella vita per acquistare un giornale, un dvd, delle figurine o qualche gioco per i propri bambini. E Tiziana Lorenzi per 33 anni ha accolto con cortesia, educazione ed estremo garbo tutti coloro che sono entrati nella sua rivendita. Tutte le cose nella vita, però, hanno un inizio e una fine e così anche l’edicola Lorenzi al 31 dicembre chiuderà i battenti e saluterà quel “palcoscenico” di cui è stata per anni involontaria protagonista. «Ci siamo – esclama la signora Tiziana – con gli occhi che non riescono a nascondere un fondo di commozione – Solo ora forse mi rendo conto veramente che a breve si chiuderà un capitolo importantissimo della mia vita. Fare l’edicolante in gioventù non era tra i miei progetti; prima ho svolto per 15 anni l’attività di impiegata poi, per una serie di eventi fortuiti, ho iniziato ad affiancare la signora Grazioli alla “Casa della Pipa” nella contabilità. Quando questa ha deciso di dividere l’attività tra tabacchi ed edicola, io sono subentrata nella gestione di questa ultima in piazza Santa Maria. La mia licenza di rivendita giornali è forse la più antica di Montichiari: apparteneva infatti alla Celestina Vescovi che l’aveva aperta e gestita per lunghi anni in via Trieste. Dalla mia gestione sono passati 33 anni, anni volati, in cui sono stata testimone non solo della Storia che passava dai giornali ai lettori ma della vita stessa del paese. Gli ultimi anni sono stati i più duri con noi edicolanti in prima linea nonostante il Covid ed, essendo già in pensione, ho deciso all’improvviso per la chiusura. Di questo lavoro mi resterà tantissimo, soprattutto il contatto umano con le persone. Ho visto passare tre generazioni di monteclarensi: le mamme, le figlie e ora quelle bambine, che acquistavano figurine, diventate a loro volta madri che vengono ancora in edicola con i loro bambini. Sono stata un punto di riferimento per molti, ho raccolto non solo richieste ma le confidenze dei clienti che, strada facendo, sono diventati anche amici come è normale quando si diventa un contatto quotidiano. Mi mancherà arrivare in piazza alle sei del mattino, vedere il paese che si sveglia piano piano, il silenzio assoluto che si stempera nelle voci dei clienti che cominciano ad arrivare, il vocio degli studenti che entrano a scuola, la vita che inizia ogni giorno e nonostante tutto. Sono tanti gli avvenimenti a cui ho assistito da questo “palcoscenico” privilegiato e a scorrermi nella memoria non sono tanto gli accadimenti mondiali ma più le vicende di paese, le persone che hanno frequentato la mia attività tra i quali anche personaggi piuttosto noti. Memorabile il mio mancato riconoscimento, per ben quattro mattine di fila, di Roby Facchinetti dei Pooh che, in paese per un concerto, entrò molto sorridente, acquistò la Repubblica, pagò, ringraziò cortesemente e, solo una volta uscito, fu fermato da alcuni fans mentre la sottoscritta continuava a chiedersi chi fosse quell’uomo simpatico senza riuscire a focalizzarlo. Che smacco! Non so cosa farò da gennaio, non ci penso. Ringrazio tutti quelli che da me sono passati anche solo una volta e queste piazze che per oltre 30 anni mi hanno riempito la vita.» Con la chiusura dell’edicola Lorenzi, Montichiari perde un’altra attività commerciale che per lunghi anni ha svolto un servizio silente e fondamentale per la comunità. Negli ultimi due anni a livello nazionale sono state chiuse circa duemila edicole e le previsioni per il futuro non sono rosee. Le licenze di questa tipologia commerciale, infatti, risultano ormai non più appetibili con in media un calo degli introiti del trenta per cento. Così come drastica è stata la riduzione della vendita delle copie dei quotidiani: oggi sul territorio nazionale al giorno ne vengono vendute un milione e 200mila copie contro i quasi otto milioni di 15 anni fa.
Marzia Borzi