Beatrice Morandi, seppur in Minoranza, non molla il freno e non delude i tanti che hanno visto in lei il futuro del Centro Sinistra a Montichiari. Non l’ha votata invano, dunque, chi nelle ultime amministrative ha scritto il suo nome sulla scheda elettorale, dando la preferenza ad una candidata che già come assessore ai Lavori Pubblici, all’Edilizia Privata e alla Viabilità nella Giunta Fraccaroaveva messo in mostra le sue competenze, permettendole di essere la prima come numero di preferenze a sedersi sugli scranni dell’Opposizione. La giovane consigliera, infatti, non manca maidi dire la sua in modo attento e mirato sulle scelte dell’Amministrazione Togni e di condividere con tutti le proprie considerazioni su argomenti caldi quali l’illuminazione comunale, la cui recente privatizzazione – a suo parere – risulterebbe di almeno 3 milioni di euro più dispendiosa per le casse comunali; sui nuovi dissuasori in piazza Teatro («Se il Sindaco si fosse impegnato per Piazza Teatro un decimo di quanto ha fatto per il velodromo – ha sottolineato in merito – lì si potrebbe parcheggiare da due anni») e sul conteggio in difetto delle imposte comunali («All’appello del totale delle entrate da imposte, tasse e proventi di cui parla il Sindaco mancano ben 2.660.000 € dati dalla TARI»), che ne ha messo in luce la caparbietà nel portare avanti con accuratezza il suo ruolo nel Consiglio Comunale. Una posizione ferma e attenta che spesso suscita anche il malcelato fastidio della controparte politica, la quale non manca quasi mai di rimandare al mittente le sue puntigliose sottolineature, addirittura dichiarando in modo non molto elegante di averne sottovalutato l’intelligenza. «Il fatto che io abbia promesso dal primo giorno del mandato di fare opposizione “severa ma giusta” – ha replicato Morandi – non significa che non possa criticare lescelte dell’Amministrazione Togni. Mi spiace constatare che, a distanza di più di tre anni, non si abbia ancora imparato ad accettare (anzi, a tollerare) il nostro ruolo di opposizione. Perché si devebuttarla sul personale? La politica è altra cosa. È una cosa ben più seria, oserei dire. Devo forse ricordare in che modo, e soprattutto con che toni, certi hanno svolto il ruolo di consiglieri di Opposizione? Che si mettano il cuore in pace e che accettino un po’ di più le critiche, perché siamo qui per questo. Forse mi hanno sottovalutata, più che sopravvalutata». Beatrice Morandi altro non fa, dunque, che rivestire il ruolo che le compete e che una parte della cittadinanza le ha assegnato, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di una Democrazia e più ancora di un Comune dove “fare opposizione” deve servire da pungolo per il miglioramento amministrativo e da stimolo per elaborare critiche costruttive che vadano a vantaggio di tutti i cittadini. Vi è da dire, però, che le difficoltà più grandi che si parano davanti alla consigliera non vengono tanto dai toni talvolta ruvidi degli esponenti della Maggioranza o dalle battute dei loro seguaci ma incredibilmente dalla sua stessa area politica, dell’essere rimasta in fondo la Paladina coraggiosa e solitaria di un’Opposizione ormai fantasma che a Montichiari continua a brillare solo e soltanto per la sua assenza.  

Marzia Borzi