Com’è nel suo stile franco e schietto, che già aveva messo in mostra quando, in piena pandemia, per protesta contro l’Europa fece spostare di un metro dalle altre la bandiera a 12 stelle dal pennone del Municipio, il primo cittadino di Montichiari Marco Togni lancia una nuova provocazione invitando i suoi colleghi bresciani a ‘ospitare’ il depuratore del Garda, sempre più croce e sempre meno delizia per i paesi in riva al Chiese. Lo fa dalla sua pagina Facebook nella quale specifica che “il sindaco interessato dovrà accogliere i reflui dei comuni gardesani, depurarli e risolvere la problematica dello scarico. Le persone in possesso dei requisiti e interessate sono pregate di inviare la propria candidatura all’au-torità procedente. 

È garantita l’imparzialità di sesso, di appartenenza politica e di territorialità e sono accettati anche quelli gar-desani”. 

E nel caso la richiesta andasse deserta?

“In questo caso è implicito che anche il sottoscritto non accetterà il depuratore del Garda sul territorio monteclarense”. Una boutade? Un annuncio satirico? Un invito reale? Forse un po’ di tutto questo ed è lo stesso Togni a parlare di metodo “atipico” per un sindaco “ma l’ho fatto apposta per evidenziare quanto questo problema sia gestito in perfetto sistema “scaricabarile” da parte di qualcuno.  Il lago di Garda deve essere tutelato e su questo tutti siamo d’accordo, spostare però un problema gardesano sul fiume Chiese non va bene”. C’è poi l’esempio dei comuni veronesi “che hanno trovato un accordo per risolvere il problema in casa loro progettando una nuova rete fognaria sulla Gardesana orientale con destinazione Peschiera (Impianto già esistente e pagato per metà dai bresciani). È ora che anche i loro colleghi bresciani riescano a trovare una soluzione “casalinga” senza dover realizzare un depuratore a Gavardo e uno a Montichiari”. Per il primo cittadino dei sei colli “è una questione di responsabilità, di territorio, di politica. Se nessun sindaco risponderà all’annuncio sarcastico che ho fatto anche io ritengo di poter prendere le loro stesse posizioni continuando a dire no al depuratore a Montichiari. Si tratta di legittimazione”.

Federico Migliorati