Da anni ha casa lì, poco distante dalle elementari, poco distante dall’archivio comunale, dall’Inps. La sede dei donatori di sangue manerbiese che accoglie volontari e donatori anche da Alfianello, Bassano e San Gervasio Bresciano, da tre anni a questa parte anche casa condivisa con l’Aido, è passata spesso inosservata ai più. Da tempo si pensava tra i volontari a come valorizzare lo stabile di proprietà comunale dato loro in comodato per svolgere le attività di segreteria, visite mediche e contatto con i propri soci, e l’idea è arrivata purtroppo a seguito di un fatto spiacevole. Lo scorso anno infatti dei ragazzini avevano tentato di togliere dall’apposita teca protettiva il defibrillatore all’esterno della sede, pochi giorni dal suo posizionamento. Il dispositivo salvavita è stato acquistato e messo a disposizione della comunità grazie all’impegno economico dell’associazione dei donatori di sangue manerbiese. Il fatto che uno strumento così prezioso per chi in difficoltà fosse oggetto di atti vandalici e fonte di divertimento per alcuni giovani fece prendere alla rabbia il sopravvento. All’amarezza e alla voglia di giustizia si fece però spazio la riflessione che pose il consiglio direttivo davanti alla domanda: perché lo fanno? Da quel perché si riuscì a percepire via via il disagio che i giovani manifestavano con quei gesti. L’Avis Manerbio commissionò così un murales all’artista camuna Silvia Pezzotti in arte «OctoFly» con l’intento di rappresentare in chiave moderna i valori delle associazioni per la vita Avis e di Aido locali. Una sola richiesta: parlare ai giovani con il linguaggio dei giovani.

Così è nato un personaggio in cui le attuali generazioni possono identificarsi dal cui petto la solidarietà fuoriesce sotto forma di gocce di sangue, plasma, così come organi da donare a perfetti sconosciuti. Inaugurato in occasione della giornata mondiale dei donatori di sangue alla presenza di don Alessandro Tuccinardi che ha impartito la benedizione all’opera e al nuovo labaro avisino dedicato a Eugenio Donini (quest’ultimo realizzato grazie al contributo dei suoi amici: la famiglia Tameni). Oltre al parroco anche l’assessore del Comune di Manerbio Fabrizio Bosio, i sindaci di Bassano Michele Sbaraini e di San Gervasio Rosario James Scaburri, la vicepresidente Aido Provinciale Brescia Rosetta Chiari, i consiglieri di Avis Provinciale Brescia Sara Svanera e Luca Opici, innumerevoli amici e rappresentanti avisini provenienti dall’intera provincia, la famiglia Donini e gli amici dello storico alfiere manerbiese a cui è intitolata la sede. «In molti penseranno che l’idea di inaugurare il murales e il labaro lo stesso giorno non abbia connessione e invece è stata voluta perché proprio pensando a Genio al suo esempio (eredità che ha lasciato alla nostra sezione) ci è venuta l’idea del murales – ha spiegato la presidente avisina manerbiese Marianna Baldo – Era il 2013 quando il nostro volto avisino per eccellenza ha scelto di non più candidarsi alla carica di consigliere e lasciare il posto ai giovani. Lasciò la sedia del consiglio direttivo ma mai l’Avis, suo grande amore dopo la sua stessa famiglia. Una volta eletti in Avis i giovani li accompagnò stando sempre al loro fianco, dispensando consigli, incoraggiamenti, insegnando e dimostrando loro i valori avisini. Il tutto lontano da riflettori e dalle cariche istituzionali. Genio con quel gesto ci ha insegnato che i giovani vanno avvicinati, ascoltati e accompagnati in un percorso di crescita; noi abbiamo messo in atto quel suo insegnamento».

M.R.Do.