Notoriamente, un tasto dolente è la questione “scuola e Covid”: ovvero, come riprendere le attività didattiche nelle aule riducendo al minimo i rischi di contagio?

Il problema è spinoso, soprattutto quando gli alunni sono bambini.

Nelle scuole pubbliche, gestire la situazione è tanto doveroso quanto oneroso.

Va forse meglio in quelle private, per via del minore numero di allievi – il che, già di per sé, facilita il famoso “distanziamento sociale”.

A Manerbio, si può citare il caso della scuola primaria parrocchiale “S.Angela Merici”, attualmente diretta dalla prof.ssa Caterina Olivari.

Da un’intervista con lei, è stato tratto quanto riportato in questo articolo. Fra le misure anti-Coronavirus, non è stata prevista la variazione dell’orario. 

In compenso, grazie alla disponibilità di cortile e giardino e alla mitezza della stagione (finora), sono state ampiamente praticate le lezioni all’aperto.

Ingressi e uscite sono differenziati; è richiesta un’estrema puntualità, per evitare ingorghi.

I genitori, anziché condurre i bambini all’interno, li lasciano all’ingresso – dove, ovviamente, ricevono il gel igienizzante.

I banchi vengono disinfettati con apposite salviettine umidificate. I piccoli sono tenuti a raccogliere i fazzoletti usati in sacchetti monouso che riportano a casa.

Niente più scambi di materiali e merendine fra gli alunni. 

Una famiglia starebbe donando armadi-scaffalature, ove ciascuno di loro avrà uno spazio singolo ove lasciare il proprio materiale scolastico. 

Viene curata l’informazione ai familiari, nel caso in cui un bimbo manifestasse sintomi di Covid. 

Le classi non sono state mescolate neppure durante la didattica all’aperto.

Lo spazio migliore, nel mese di settembre, si è rivelato essere il frutteto.

La condotta dei bambini è stata responsabile e consapevole, così come quella dei genitori. Gli insegnanti sono stati adeguatamente istruiti a gestire le misure igieniche del caso.

Naturalmente, c’è anche un “referente Covid” con relativo attestato di formazione.

La mensa funziona regolarmente e viene sanificata con costanza.

Di tutto questo, probabilmente, ciò che rimarrà sarà l’esperienza della scuola all’aperto, in contatto con la natura.

La prof.ssa Olivari ci ha mostrato il programma di un “Progetto Verde-Verdissimo”, organizzato per il mese di ottobre, che prevede: “Alla scoperta del nostro frutteto” (quello incluso negli spazi del-l’istituto) e “Alla scoperta del bosco del Mella”, per far conoscere questo bel pezzo di natura selvatica sull’ansa del nostro fiume.

È stata abbozzata anche un’idea intitolata “Leonardo naturalista”: un incontro col prof. Martino Pini nel cortile, per introdurre questa figura in modo semplice e stimolante.

Erica Gazzoldi