Il 9 luglio del 2020 all’ospedale di Manerbio sono nati 16 bambini.

Un giorno eccezionale durante un periodo già entrato negli annali storici.

In quell’estate anomala, con un mondo alle prese con la più grande emergenza, non solo sanitaria, ma anche sociale ed economica avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, la cittadina manerbiese ha assistito ad un evento raro e portatore di speranza. 

Le culle del nosocomio si sono riempite anche nei mesi precedenti e successivi a luglio, quasi a delineare una sottile linea tra presente e futuro insita nei primi vagiti dei nuovi nati. 

I bambini che hanno visto la luce nell’anno che ha decretato la netta demarcazione tra il prima e il dopo covid, sono ben 806.

Si tratta di una vera e propria inversione di tendenza rispetto al 2019. 

L’anno della pandemia ha portato un incremento di nascite del 7%. 

Nell’arco di cinque mesi l’ospedale è così passato dal registrare il primo caso di covid-19 della provincia e alla successiva saturazione della terapia intensiva, ad una situazione che potremmo definire di “emergenza culle”. 

E’ stato necessario dunque provvedere ad implementare le postazioni poiché le 15 culle a disposizione erano insufficienti. 

Il personale medico del reparto di ostetricia e ginecologia, infatti, ha dovuto dare fondo a tutte le risorse disponibili e dotarsi di culle di scorta per accogliere in maniera adeguata tutti i neonati.

Inoltre tutti i parti si sono svolti senza complicazioni e, per chi ha voluto, anche con la presenza dei papà in sala parto. Il primo giorno del 2021 si è aperto con lo stesso slancio: in provincia di Brescia il secondo bambino nato, Niccolò, è venuto alla luce proprio al nosocomio di Manerbio. 

A dirigere il reparto di ostetricia e ginecologia è la dottoressa Daniela Gatti che insieme all’equipe medica ha svolto un grande lavoro in un periodo speciale. L’incremento di nascite può essere attribuito anche alla riorganizzazione degli altri ospedali e alla chiusura di alcuni punti nascita sul territorio. Ma, tra le motivazioni dell’aumento di nuovi nati, rientra certamente anche l’accompagnamento della paziente, da parte di tutto il personale del reparto, verso un momento tanto bello quanto delicato. 

Durante i mesi scorsi sono stati attivati corsi preparto on line che hanno consentito alle future mamme di prepararsi all’evento tanto atteso. Sono sempre in aumento le future mamme che decidono di rivolgersi al nosocomio della Bassa Bresciana per essere assistite sia nella fase del parto che prima.

Il punto nascita e il relativo pronto soccorso offrono risposte soddisfacenti ai bisogni legati alla gravidanza al travaglio e parto. 

La donna viene seguita anche durante la gravidanza con diagnosi prenatale attraverso esami come amniocentesi, villocentesi e ultrascreen test.

Viene inoltre offerta l’assistenza al parto naturale in analgesia epidurale e inalatoria e al travaglio oltre al parto in acqua.  

È possibile inoltre effettuare la raccolta autologa del sangue cordonale. 

Barbara Appiani